parte costitutiva del bastione.
parte costitutiva del bastione.
lunga lancia che veniva lanciata al di sopra delle mura, a mano o con baliste, per provocare incendi all’interno del castello, in quanto alla sua estremità si appiccavano fuochi lavorativi.
artigliere del XVI secolo che si differenziavano per potenza. Il primo lanciava palle di ferro di 6-9 libre, il secondo palle di 3-4 libre. Il falcone si chiamava anche mezzo sagro.
V. braga.
quantità di fascine ammassate alla rinfusa o legate a fasci che venivano usate per fare ripari (trincee) o per riempire fossati.
fessura ricavata nelle mura per poter bersagliare gli assalitori senza esporsi. A seconda dei suo specifico impiego si chiamava: arciera, balestriera e archibugiera, ma esistevano anche feritoie composite che consentivano l’impiego di due o tre diverse armi.
tiro effettuato lungo il filo esterno delle mura in maniera da colpire di fianco chiunque avesse tentato di assalire il castello, con risultati ovviamente più efficaci del tiro frontale. Segnò una evoluzione nei sistemi difensivi.
parte costitutiva dei bastione
tiro effettuato dall’alto su un assalitore. Si contrapponeva al tiro radente, di cui aveva minore efficacia.
inesistente, o quasi, nei più antichi castelli feudali, venne adottata, ma solo verso i cortili interni, in epoca successiva, finché con i castelli dei Signori e di Principi, divenne motivo architettonico di preminente importanza estetica.
edificio per solido bastionato ed esclusivamente difensivo (non residenziale); si cominciò a costruire dal XVIII secolo, lontano dalle città, a dominio di vallate, di importanti vie di collegamento, o a caposaldo di linee di resistenza prestabilite.
termine più recente di forte (V.) e anche di significato più vasto in quanto la f. comprende caserme, deposito, polveriere, magazzini, ecc.
arte di costruire, attaccare e difendere una piazza. Poteva essere, perciò, attiva o offensiva quando era rivolta a condurre un assedio, passiva o difensiva quando era rivolta a difendere una piazza.
canale scavato intorno a un castello o ad una fortificazione, tra la scarpa e la controscarpa, per accrescerne le possibilità difensive. 2 evidente come esso fosse possibile per fortificazioni in pianura: nel caso, si provvedeva a deviare il corso di un fiume. Poteva aversi f. aperto, visibile, o f. allagato, o f. asciutto, f. a secco, o f. allagabile o a manovra d’acqua, e anche f. cieco, coperto da canne o fascine, a guisa di trabocchetto.
1 – V. lunetta; 2 – proiettile costituito da una asticella con punta di ferro e con coda alettata (per meglio guidarne la traiettoria), che veniva lanciata con l’arco. Si distingueva in strade, versetto, quadrello, dardo (V.).
sistema difensivo basato sulla bastionatura di città.
criterio di bastionatura secondo l’«Addizionale Erculea» di Ferrara, progettata da B. Rossetti nel 1497.
è la denominazione di grandi linee di fortificazioni adottate anche di recente (Linea Maginot, Linea Sigfrido, Linea Gotica, ecc.).
sistema difensivo ideato dal Landsberg (1670-1746).
arma da fuoco portatile, a canna lunga, che divenne di adozione universale.
«di cui si è perduto il segreto. Era più terribile del cannone». Si lanciava da lontano con macchine adatte, ed era inestinguibile.
canaletto centrale ricavato nel fondo dei fossati per consentire, in tempo di pace, una economia d’acqua.