Le novità dell’Istituto
In Evidenza
Call Convegno Castello Giusso 15 maggio-1 (1)
VENERDÌ 15 MAGGIO 2026 – Vico Equense, Castello Giusso
Il convegno proposto mira a fare convergere ricerche storiche, progetti ed esperienze di promozione turistica di borghi fortificati italiani con l’intento di condividere visioni e buone pratiche.
Si raccoglieranno e pubblicheranno i contributi degli studiosi interessati al tema, con l’obiettivo di condividere le ricerche e le riflessioni critiche che perverranno, in un volume che sarà distribuito il 15 maggio ai partecipanti all’apertura del convegno.
I contributi dovranno essere inviati sia in formato Word sia in PDF all’indirizzo castellicampania@gmail.com
Convegno Nazionale promosso da ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI – Sezione CAMPANIA in collaborazione con Centro Universitario per i Beni Culturali e Agenzia Campania Turismo
L’Italia è ricca di un patrimonio di fortificazioni che non è secondo a quello degli edifici di culto: castelli, torri, mura urbane, masserie fortificate sono solo alcune delle testimonianze di una storia secolare di difesa delle popolazioni italiche. Il convegno proposto dalla Sezione Campania dell’Istituto Italiano dei Castelli vuole essere l’opportunità per mettere in luce la miriade di borghi, anche all’interno di città, che punteggiano la nostra penisola e conservano ancora elementi architettonici difensivi i quali, seppur ormai privi della loro originaria funzione, continuano a emanare il loro fascino paesaggistico e sono preziosi documenti della storia dei nostri territori. Ancor prima che dai turisti, i borghi fortificati che costituiscono l’ossatura storica insediativa dell’Italia meritano di essere ri-conosciuti e valorizzati dalle comunità locali, affinché un’azione di consapevolezza collettiva possa divenire motore di sviluppo locale. Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello e l’Agenzia Campania Turismo affiancano l’Istituto Italiano dei Castelli nella promozione di questo patrimonio culturale dalle tante potenzialità
Michaela Stagno d’Alcontres riconfermata all’unanimità Presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli per il triennio 2025-2028,
nel corso del Consiglio direttivo Nazionale svoltosi ad Udine il 19 ottobre 2025.
Nella Cabina di regia anche Marina Fumo, con la nomina a Segretario generale, e tre Vicepresidenti Fiorenzo Meneghelli, Antonella Susanna e Lucio Giorgione. Alla tesoreria Fabrizio del Franco.
Nelle immagini alcuni momenti del Consiglio Direttivo, della cena di gala e della cerimonia di premiazione del Premio di Laurea 2025
Un sentito ringraziamento alla sezione Friuli Venezia Giulia per la splendida organizzazione
UDINE 18/19 ottobre 2025
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
Roma, Castel Sant’Angelo
“I LUNEDÌ DEI CASTELLI”
Ciclo seminariale online sulle architetture fortificate a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
Dal 29 settembre al 1 dicembre 2025 – seconda edizione
Sono aperte le iscrizioni al ciclo seminariale “I lunedì dei Castelli”, un appuntamento serale che si svolgerà in autunno per quanti vorranno avvicinarsi al variegato mondo delle fortificazioni.L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti una prima chiave di lettura per la corretta conoscenza del vastissimo patrimonio di architettura difensiva ancora oggi presente sul territorio nazionale e che costituisce una componente fondamentale dei Beni Culturali Archeologici ed Architettonici. Il ciclo seminariale, che si svolgerà online su piattaforma Zoom Meeting, sarà articolato su 10incontri, a cura di docenti delle università italiane esperti sulle specifiche tematiche, di membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli nonché da funzionari delle soprintendenze.Tra i temi trattati: le fortificazioni in epoca classica, con approfondimento del caso paradigmatico di Pompei; l’architettura difensiva normanno-sveva in Italia meridionale tra XI e XIII secolo; il cantiere del castello medievale; il sistema dei castelli viscontei in Lombardia; le artiglierie nevrobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, tecniche che modificarono la prassi ossidionale a partire dal XIV secolo; le trasformazioni dei castelli in Italia centrale e nel Mezzogiorno nella seconda metà del XV secolo (fase dell’architettura militare di Transito); la fortificazione cd. “alla moderna” caratterizzata dall’introduzione della traccia all’italiana (fronte bastionato) che segnerà l’evoluzione dell’architettura militare per circa tre secoli; le fortezze veneziane dello “Stato di Terra”; i grandi forti di sbarramento in Piemonte tra XVII e XVIII secolo (Exilles, Bard, Demonte, La Brunetta, Fenestrelle); la scuola militare austriaca e il caso dei forti di Verona e del Quadrilatero. Uno straordinario percorso rivolto a tutti coloro che voglionoapprofondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio di architettura difensiva della nostra nazione, nonché agli operatori culturali, studenti, architetti ed ingegneri. Per iscriversi, inviare una e mail a corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it e sarà trasmesso il modulo da compilare.
Informazioni generali e quote di partecipazione:
Le lezioni si terranno online su piattaforma Zoom Meeting (con password di accesso riservata) e avranno la durata di 120 minuti ciascuna (compresa discussione). Gli iscritti avranno a disposizione le registrazioni delle lezioni. Quote di partecipazione: ordinaria euro 100; studenti e soci dell’Istituto:euro 50. IBAN: IT60 R030 6909 6061 0000 0119 213 intestato all’Istituto Italiano dei Castelli. A fine corso agli iscritti sarà rilasciato attestato di frequenza. Agli architetti saranno riconosciuti 20 CFP. E’ in corso di verifica la possibilità di estendere il riconoscimento di CFP anche agli ingegneri, mediante autocertificazione, in quanto il ciclo seminariale ha ottenuto il patrocinio morale dell’Ordine nazionale degli ingegneri. La partecipazione al ciclo di studi consente, agli studenti, di richiedere al proprio corso di laurea il riconoscimento di crediti per le attività a scelta/libere.
Segreteria scientifica: prof. arch. Marina Fumo, arch. Luigi Maglio, arch. Fiorenzo Meneghelli, dott. Leo Donnarumma. Info ed iscrizioni: corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it
Giornate Nazionali dei Castelli 2025
10/11 Maggio 2025
XXVI EDIZIONE a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
In SCOPRI DI PIU’ il programma completo
RISORSE
Castelli d’Italia
La storia del castello è intimamente legata a quella dei suo proprietari, la potente famiglia feudale dei conti Guidi, che lo abitarono per circa 400 anni.
Il primo documento scritto che attesta la presenza dell’abitato di Poppi è un contratto del 1169 redatto in castro de Puppio in loco Casentino. Del 1191, invece, è un Privilegio di Arrigo VI, con il quale l’imperatore conferma Guido Guerra V conte di tutta la Toscana e nel quale viene menzionato il castello stesso.
La prima fondazione del castello è però ascrivibile all’epoca dell’invasione longobarda, quando tutta la valle del Casentino fu protagonista di un generale fenomeno di incastellamento.
Il primo grande intervento si ebbe nel 1274, quando, per volere del conte Simone dei Conti Guidi da Battifolle, vennero iniziati dei lavori di ampliamento e ristrutturazione, poi terminati dal figlio Guido, che trasformarono il fortilizio in vera e propria residenza. Un altro importante intervento si ebbe a partire dal 1470, quando nel cortile interno venne edificata una splendida scala, quale accesso ai vari piani dell’edificio, e il recinto esterno. Sempre in questo periodo fu eretta sulla cinta esterna l’antiporta detta “della Munizione”, a difesa della Porta Leone. Inoltre venne scavato il fosso di separazione tra il castello e la piazza d’armi. L’ultimo importante restauro, risalente al secolo scorso, ha interessato gran parte della merlatura e della muratura e lo ha consegnato ai posteri nel suo magnifico aspetto attuale.
Sin dal XIII secolo, il Castello e il suo abitato rappresentarono uno dei più importanti e vivaci centri politico-economici dell’interno territorio casentinese, tanto che Poppi e fu sempre considerata una vera e propria “capitale” amministrativa della grande dinastia feudale dei conti Guidi. Tale importanza si mantenne anche sotto la successiva dominazione fiorentina, quando nel 1440 Francesco Guidi, che si era schierato con i nemici di Firenze, in seguito alla vittoria di quest’ultima sui Milanesi nella celebre battaglia di Anghiari, fu assediato nel suo castello, sconfitto e costretto alla resa.
Il castello è oggi sede del Comune di Poppi e prestigiosa area espositiva-museale.
La città di Ninfa è nota oggi per il pregiato giardino all’inglese che è stato realizzato tra i ruderi dei suoi edifici medievali a cura degli ultimi eredi della famiglia Caetani, proprietari dell’area, a partire dalla fine del XIX secolo.
Nell’alto medioevo la città, situata in una zona ricca di risorse idriche favorevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e l’alimentazione di mulini, costituisce un ricco centro agricolo del Patrimonio di San Pietro in posizione strategica lungo la via di collegamento tra Roma e il meridione, per cui tra l’XI e il XIV secolo è oggetto di contesa tra le famiglie baronali in lotta per il controllo del territorio intorno a Roma.
La prima fase di fortificazione della città risale all’XI secolo, quando, sotto il dominio dei conti di Tuscolo, vengono realizzate le mura di cinta. Nel secolo successivo la città è sotto il controllo del papato e viene concessa in feudo ai Frangipane, con i quali attraversa un periodo di ricchezza, seguito nel 1171 da un saccheggio da parte di Federico Barbarossa. Con papa Innocenzo III la città viene affidata in vicariato alla famiglia Conti e la giurisdizione è esercitata da un giudice comunale e uno papale. Alla metà del XIII secolo il controllo su Ninfa e sulla vicina Sermoneta è nelle mani del potente cardinale Riccardo Annibaldi della Molara, Rettore delle Province di Campagna e Marittima. Nel 1293 il procuratore del Comune assegna a Pietro Colonna il dominio sulla città, ma poco dopo, con l’ascesa al soglio pontificio di Bonifacio VIII, il nipote del papa Pietro II Caetani acquista tutti i beni nel territorio di Ninfa e si fa prestare giuramento di fedeltà dai cittadini, ponendo fine all’amministrazione comunale della città.
Nel 1380 Onorato I Caetani conte di Fondi, in contrasto con il ramo dei Caetani Palatini, espugna e saccheggia il castello e due anni dopo guida la definitiva distruzione di Ninfa. In seguito all’abbandono della città da parte degli abitanti, nel XV secolo i mulini rimangono in funzione e la torre è utilizzata come prigione da Onorato III Caetani, che risiede a Sermoneta. Intorno al 1580 il cardinale Niccolò III Caetani incarica Francesco Capriani da Volterra di realizzare un giardino, l’hortus conclusus, di fronte all’ala residenziale del castello.
Nonostante alcuni tentativi di ripopolamento da parte dei Caetani, a causa delle condizioni malsane dell’area paludosa, nei secoli successivi nella città risiedono solo un castellano e gli operai che lavorano ai mulini.
Il castello di Drena sorge su un’altura che domina e sovrasta con la sua mole imponente il piccolo abitato di Drena nella Valle di Cavedine. Ai piedi del castello si stende il suggestivo deserto delle Marocche, esito di un particolare fenomeno glaciale che ha portato alla formazione di una distesa di macigni di 187 milioni di metri cubi. La sua particolare posizione strategica, che lo rese un importante mezzo di controllo della via di collegamento fra Trento e il lago di Garda, lo fece oggetto di contese nel corso di tutto il periodo Medievale.
Le prime tracce di insediamento sul territorio risalgono all’età preistorica, tanto che si è ipotizzato che alle origini del castello vi fosse un castelliere preistorico che evolvette in fortezza medievale. A conferma di queste ipotesi, nel 1984, in occasione dei lavori di ampliamento della Provinciale, sono state rinvenute tracce di un abitato che risalirebbe all’età del Bronzo.
Fra i primi proprietari di cui la storia è a conoscenza, va ricordata la famiglia dei Sejano, il cui nome compare in un atto del 1175 che documenta il passaggio di proprietà del castello alla famiglia degli Arco, principale responsabile dello sviluppo della fortezza. Agli inizi del XVIII secolo, durante la guerra di successione spagnola, fu preso e incendiato dalle truppe franco-ispaniche al comando del generale Vendome. Da quel momento il castello conobbe un lungo periodo di decadenza, fino ai giorni nostri, quando il castello è stato oggetto di una grandiosa opera di restauro curata dalla Provincia Autonoma di Trento.
Le sezioni regionali dell’Istituto
L’Istituto si articola in Sezioni. Esse, autonome nelle attività nel loro ambito, promuovono conferenze, seminari, visite di studio, attività di ricerca ed altre iniziative di promozione culturale del patrimonio castellano delle rispettive regioni di appartenenza
Nomenclatura Castellana
Un viaggio attraverso le parole che raccontano le parti di un castello,
dall’avamposto sino alle vedette
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Call Convegno Castello Giusso 15 maggio-1 (1)
VENERDÌ 15 MAGGIO 2026 – Vico Equense, Castello Giusso
Il convegno proposto mira a fare convergere ricerche storiche, progetti ed esperienze di promozione turistica di borghi fortificati italiani con l’intento di condividere visioni e buone pratiche.
Si raccoglieranno e pubblicheranno i contributi degli studiosi interessati al tema, con l’obiettivo di condividere le ricerche e le riflessioni critiche che perverranno, in un volume che sarà distribuito il 15 maggio ai partecipanti all’apertura del convegno.
I contributi dovranno essere inviati sia in formato Word sia in PDF all’indirizzo castellicampania@gmail.com
Convegno Nazionale promosso da ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI – Sezione CAMPANIA in collaborazione con Centro Universitario per i Beni Culturali e Agenzia Campania Turismo
L’Italia è ricca di un patrimonio di fortificazioni che non è secondo a quello degli edifici di culto: castelli, torri, mura urbane, masserie fortificate sono solo alcune delle testimonianze di una storia secolare di difesa delle popolazioni italiche. Il convegno proposto dalla Sezione Campania dell’Istituto Italiano dei Castelli vuole essere l’opportunità per mettere in luce la miriade di borghi, anche all’interno di città, che punteggiano la nostra penisola e conservano ancora elementi architettonici difensivi i quali, seppur ormai privi della loro originaria funzione, continuano a emanare il loro fascino paesaggistico e sono preziosi documenti della storia dei nostri territori. Ancor prima che dai turisti, i borghi fortificati che costituiscono l’ossatura storica insediativa dell’Italia meritano di essere ri-conosciuti e valorizzati dalle comunità locali, affinché un’azione di consapevolezza collettiva possa divenire motore di sviluppo locale. Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello e l’Agenzia Campania Turismo affiancano l’Istituto Italiano dei Castelli nella promozione di questo patrimonio culturale dalle tante potenzialità
Michaela Stagno d’Alcontres riconfermata all’unanimità Presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli per il triennio 2025-2028,
nel corso del Consiglio direttivo Nazionale svoltosi ad Udine il 19 ottobre 2025.
Nella Cabina di regia anche Marina Fumo, con la nomina a Segretario generale, e tre Vicepresidenti Fiorenzo Meneghelli, Antonella Susanna e Lucio Giorgione. Alla tesoreria Fabrizio del Franco.
Nelle immagini alcuni momenti del Consiglio Direttivo, della cena di gala e della cerimonia di premiazione del Premio di Laurea 2025
Un sentito ringraziamento alla sezione Friuli Venezia Giulia per la splendida organizzazione
UDINE 18/19 ottobre 2025
Verbale Premio di Laurea 2025_Definitivo
La premiazione avrà luogo a Udine sabato 18 ottobre 2025 ore 16:00 presso Auditorium Pasolini, Palazzo Garzolini, via Toppo Wassermann, via Gemona 92
Mercoledì 17 settembre 2025 alle ore 15.30, in riunione telematica, si è riunita la Commissione del XXVIII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate per valutare le tesi pervenute alla segreteria generale dell’Istituto e inviate ai commissari per le loro valutazioni.
La commissione, composta da Fulvia Caffo, Renato Morganti, Simonetta Minguzzi, Michaela Stagno D’Alcontres, Franco Valente, Giusy Villari e presieduta da Vittorio Foramitti ha esaminato le 24 tesi presentate ed ha valutato attentamente tutti i lavori in relazione all’attinenza al tema proposto dal bando, alla qualità complessiva ed alla originalità delle ricerche.
Premio di Laurea
sull’Architettura Fortificata
Istituito dall’Istituto Italiano Castelli negli anni ’90, il Premio di Laurea sull’Architettura Fortificata giunge nell’anno 2025 alla XXVIII edizione
A BREVE LA MODULISTICA PER L’EDIZIONE 2025
Rassegna Stampa
