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12 Maggio 2019
ore 10.00

Il  Castello Brown

La Storia

Le vicende del castello Brown di Portofino (Portus Delphini), ora adibito a eventi culturali e a cerimonie, provengono da molto lontano. Scavi archeologici e studi sul sito hanno attestato dei resti di epoca romana appartenenti al II o III secolo d.c., la cui posizione ha fatto dedurre che si trattasse di una torre di avvistamento. A partire da questi reperti si è portati a pensare che un castello più complesso sia stato eretto attorno al X secolo. Tale postazione ha avuto molte vicissitudini nella storia.

Dopo la dominazione dei Visconti nel 1425 il castello venne riconquistato con determinazione da Tommaso Fregoso, che procedette a occupare anche Portofino. Cambiò ovviamente assetto poiché la torretta, completata da una cinta muraria dotata di merlatura e da una cisterna, venne adibita ad uso abitativo oltre a mantenere una funzione fondamentale di avvistamento e difesa.

Attorno al 1430 l’edificio era tornato sotto il dominio genovese per mano di Francesco Spinola.

Nel 1500 pare che la tradizionale e semplice struttura abbia avuto un’evoluzione, essendo ampliata con una batteria, con una torretta e con un’ulteriore costruzione posizionata a poca distanza.

Nel 1700 vi furono altri cambiamenti secondo le esigenze dell’epoca: lavori di potenziamento si resero necessari attorno al 1728 con il restauro delle mura e la sostituzione dell’armamento, seguendo l’evoluzione dei tempi. Nel 1746 fu sventato un’offensiva al castello da parte di una guarnigione Anglo-Austro-Sarda. Il Cardinal Richelieu ordinò a sua volta che una guarnigione si opponesse e controllasse quanto stava accadendo nel borgo e sul golfo. Quando Napoleone conquistò la Liguria, pure il castello passò sotto i Francesi.

Dopo il Congresso di Vienna, avvenuto nel 1815, momento che segnò un nuovo assetto e una svolta decisiva nella storia, anche Portofino passò dapprima al Regno di Sardegna poi al Regno d’Italia (17 marzo 1861).

La fortezza militare venne completamente dismessa e disarmata a partire dal 1867.

Nello stesso anno, fu acquistata dal console del Regno Unito a Genova sir Montague Yeats Brown, nato nel 1841 a Palmaria  dove il padre Timothy Yeatts aveva deciso di andare ad abitare, attratto dalla romantica isoletta  davanti a Portovenere,  dove era passato non molti anni prima Lord Byron e a Lerici dove era morto annegato l’ altro grande poeta inglese Shelley.

Il console affidò nuovi lavori di ampliamento all’architetto Alfredo d’Andrade, che modificarono l’originale struttura secondo i canoni architettonici e il corredo interno di quell’epoca.

Tra le modifiche più significative, oltreché l’innalzamento delle torri, vi fu la trasformazione dell’antica piazza d’armi in un giardino pensile; è in questo periodo che furono piantati i due pini marittimi (in occasione delle nozze del proprietario).

Gli ultimi proprietari inglesi dell’ex fortezza militare furono John e Jocelyn Baber.

Dal 1961 il castello è di proprietà del Comune di Portofino.

 

Il castello ai tempi nostri

L’ edificio ha mantenuto la tipicità di un antico castello difensivo affacciato sul mare, sia per la posizione strategica situata su un promontorio sia per la struttura stessa dell’edificio.

Il castello è circondato da un giardino mediterraneo ricco di fiori, roseti e pergolati. Il castello è circondato da un giardino mediterraneo ricco di fiori, roseti e pergolati.

Entrati nel castello si possono osservare numerosi bassorilievi e arredi architettonici in marmo o in ardesia.

Nella prima sala vi sono alcuni mobili originali, arredi architettonici e una parete con finestre in stile gotico.

Da qui si accede al terrazzo dove un tempo erano alloggiate le artiglierie. Il console Brown,trasformò questa area in uno splendido giardino.

Per salire al piano superiore si attraversa una scala ricoperta da “laggioni”: l’uso delle maioliche per rivestire le pareti era molto diffuso in Liguria e deriva dallo stile proveniente dalle aree del Mediterraneo e dal mondo arabo.

Nella scala del Castello è posta una maiolica, copia della Adorazione dei Magi attribuita a Gagini (secolo XV);   l’originale si trova a Genova in Via Orefici 47r.

La sala al primo piano è coperta da volte a crociera di tipo lombardo. Al centro della sala campeggia un grande trittico e sulla destra una stufa in maiolica

 

soffitto a cassettoni

 

copia della Adorazione dei Magi attribuita a Gagini (secolo XV)

 

Particolari interno secondo piano