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visite guidate: sabato 11 e domenica 12 maggio 2019 (9-12 e 15-18; Sabato 11/5 accoglienza dei visitatori con figuranti in costume rinascimentale)

Mondavio è un borgo in provincia di Pesaro-Urbino, uno dei meglio conservati in ltalia. In un paesaggio unico tra le verdi e morbide colline marchigiane a 20 km dal mare Adriatico, è meta di visite culturali e cicloturismo. Sue prime notizie risalgono ad un documento del 1178 ed è stato capoluogo di Vicariato con giurisdizione su ventiquattro castelli, conobbe diversi domini, tra cui quello dei Malatesta, di Alessandro Piccolomini, di Giovanni della Rovere, di Lorenzo de’ Medici e della città di Fano. La rocca roveresca, fu edificata fra il 1482 e il 1492 ca. per volontà di Giovanni della Rovere, signore di Senigallia, del Vicariato di Mondavio e genero di Federico da Montefeltro, su progetto dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, responsabile e principale artefice del sistema architettonico difensivo del Ducato di Urbino sotto i Montefeltro. Unanimemente ritenuta capolavoro assoluto dell’architettura militare rinascimentale è imponente e suggestiva con il poderoso mastio poligonale a otto facce irregolari scarpate, collegato con il torrioncino di rinfianco ed un torrione semiellittico di rinforzo che si innalzano sul profondo fossato. Il geniale complesso architettonico costituì una inespugnabile fortezza, arma difensiva per un territorio di confine sul quale la storia ha lasciato segni profondi e non avendo mai subito attacchi o assedi è giunta a noi ancora in ottimo stato. Le sale interne conservano ancora, per la maggior parte, la pianta originale e sono attualmente utilizzate come spazi espositivi, infatti la Rocca ospita il Museo di Rievocazione Storica e l’ Armeria con una mostra di armature, armi bianche e da fuoco, principalmente del periodo roveresco. Nel fossato sono collocate alcuna macchine da guerra (catapulte e torri mobili) fedelmente ricostruite anche sulla base degli stessi disegni di Francesco di Giorgio Martini.

Piccolo gioiello da visitare il Teatro Apollo, uno degli oltre settanta dei centotredici censiti nelle Marche nel 1868. Di origine tardo settecentesca fu ricavato dall’ex chiesa di San Filippo Neri e rinnovato poi nella sua pianta a U molto allungata nel 1887. Un recente restauro ne ha recuperato e restituito l’eleganza delle decorazioni su balaustre e sulla volta dove putti festosi danzano in circolo attorno ad Apollo.