Le novità dell’Istituto
In Evidenza
Michaela Stagno d’Alcontres riconfermata all’unanimità Presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli per il triennio 2025-2028,
nel corso del Consiglio direttivo Nazionale svoltosi ad Udine il 19 ottobre 2025.
Nella Cabina di regia anche Marina Fumo, con la nomina a Segretario generale, e tre Vicepresidenti Fiorenzo Meneghelli, Antonella Susanna e Lucio Giorgione. Alla tesoreria Fabrizio del Franco.
Nelle immagini alcuni momenti del Consiglio Direttivo, della cena di gala e della cerimonia di premiazione del Premio di Laurea 2025
Un sentito ringraziamento alla sezione Friuli Venezia Giulia per la splendida organizzazione
UDINE 18/19 ottobre 2025
Verbale Premio di Laurea 2025_Definitivo
La premiazione avrà luogo a Udine sabato 18 ottobre 2025 ore 16:00 presso Auditorium Pasolini, Palazzo Garzolini, via Toppo Wassermann, via Gemona 92
Mercoledì 17 settembre 2025 alle ore 15.30, in riunione telematica, si è riunita la Commissione del XXVIII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate per valutare le tesi pervenute alla segreteria generale dell’Istituto e inviate ai commissari per le loro valutazioni.
La commissione, composta da Fulvia Caffo, Renato Morganti, Simonetta Minguzzi, Michaela Stagno D’Alcontres, Franco Valente, Giusy Villari e presieduta da Vittorio Foramitti ha esaminato le 24 tesi presentate ed ha valutato attentamente tutti i lavori in relazione all’attinenza al tema proposto dal bando, alla qualità complessiva ed alla originalità delle ricerche.
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
Roma, Castel Sant’Angelo
“I LUNEDÌ DEI CASTELLI”
Ciclo seminariale online sulle architetture fortificate a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
Dal 29 settembre al 1 dicembre 2025 – seconda edizione
Sono aperte le iscrizioni al ciclo seminariale “I lunedì dei Castelli”, un appuntamento serale che si svolgerà in autunno per quanti vorranno avvicinarsi al variegato mondo delle fortificazioni.L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti una prima chiave di lettura per la corretta conoscenza del vastissimo patrimonio di architettura difensiva ancora oggi presente sul territorio nazionale e che costituisce una componente fondamentale dei Beni Culturali Archeologici ed Architettonici. Il ciclo seminariale, che si svolgerà online su piattaforma Zoom Meeting, sarà articolato su 10incontri, a cura di docenti delle università italiane esperti sulle specifiche tematiche, di membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli nonché da funzionari delle soprintendenze.Tra i temi trattati: le fortificazioni in epoca classica, con approfondimento del caso paradigmatico di Pompei; l’architettura difensiva normanno-sveva in Italia meridionale tra XI e XIII secolo; il cantiere del castello medievale; il sistema dei castelli viscontei in Lombardia; le artiglierie nevrobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, tecniche che modificarono la prassi ossidionale a partire dal XIV secolo; le trasformazioni dei castelli in Italia centrale e nel Mezzogiorno nella seconda metà del XV secolo (fase dell’architettura militare di Transito); la fortificazione cd. “alla moderna” caratterizzata dall’introduzione della traccia all’italiana (fronte bastionato) che segnerà l’evoluzione dell’architettura militare per circa tre secoli; le fortezze veneziane dello “Stato di Terra”; i grandi forti di sbarramento in Piemonte tra XVII e XVIII secolo (Exilles, Bard, Demonte, La Brunetta, Fenestrelle); la scuola militare austriaca e il caso dei forti di Verona e del Quadrilatero. Uno straordinario percorso rivolto a tutti coloro che voglionoapprofondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio di architettura difensiva della nostra nazione, nonché agli operatori culturali, studenti, architetti ed ingegneri. Per iscriversi, inviare una e mail a corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it e sarà trasmesso il modulo da compilare.
Informazioni generali e quote di partecipazione:
Le lezioni si terranno online su piattaforma Zoom Meeting (con password di accesso riservata) e avranno la durata di 120 minuti ciascuna (compresa discussione). Gli iscritti avranno a disposizione le registrazioni delle lezioni. Quote di partecipazione: ordinaria euro 100; studenti e soci dell’Istituto:euro 50. IBAN: IT60 R030 6909 6061 0000 0119 213 intestato all’Istituto Italiano dei Castelli. A fine corso agli iscritti sarà rilasciato attestato di frequenza. Agli architetti saranno riconosciuti 20 CFP. E’ in corso di verifica la possibilità di estendere il riconoscimento di CFP anche agli ingegneri, mediante autocertificazione, in quanto il ciclo seminariale ha ottenuto il patrocinio morale dell’Ordine nazionale degli ingegneri. La partecipazione al ciclo di studi consente, agli studenti, di richiedere al proprio corso di laurea il riconoscimento di crediti per le attività a scelta/libere.
Segreteria scientifica: prof. arch. Marina Fumo, arch. Luigi Maglio, arch. Fiorenzo Meneghelli, dott. Leo Donnarumma. Info ed iscrizioni: corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it
Giornate Nazionali dei Castelli 2025
10/11 Maggio 2025
XXVI EDIZIONE a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
In SCOPRI DI PIU’ il programma completo
RISORSE
Castelli d’Italia
Completamente isolato, il castello Ruffo di Calabria, universalmente noto con il nome di castello di Scilla, è situato su uno sperone di promontorio all’imbocco dello Stretto di Messina, in posizione dominante sia verso la costa che verso la città.
Da fonti storiche risulta che il sito fu utilizzato come postazione strategica già dagli Etruschi (VII secolo a.C), per divenire poi oggetto di opere di fortificazione durante il periodo magnogreco quando, come riferisce Strabone, venne munito di strutture difensive da Anassila, tiranno di Reggio, in seguito ampliate nel periodo romano. Le prime strutture murarie rintracciate dagli scavi risalgono all’impianto del monastero di San Pancrazio, edificato intorno alla metà del IX secolo dai Padri Basiliani per difendersi dalle incursioni dei Saraceni provenienti dalla Sicilia.
Nel 1060 Scilla fu conquistata da Roberto il Guiscardo, che attestò sulla rocca un presidio militare.
Nel XIII secolo il castello fu ulteriormente fortificato da Carlo d’Angiò e nel 1469 fu concesso da Ferrante I a un cavaliere vicino alla corte aragonese, Gutierre De Nava, che fece eseguire nuovi interventi di ampliamento e di restauro.
Nel 1533 il castello fu acquistato da Paolo Ruffo che restaurò anche il palazzo baronale annesso; nel 1578 i Ruffo ottennero il titolo di principe.
Il 5 febbraio 1783 fu danneggiato da un forte sisma e nel 1810 fu restaurato; subì gravi danni anche dal terremoto del 1908.
Dal 1808 il castello è di proprietà demaniale dello Stato
Negli anni 1970-1980 è stato adibito a Ostello della Gioventù e recentemente è stato nuovamente restaurato ed è un importante centro culturale (Centro regionale per il recupero dei centri storici calabresi) e sede di mostre e convegni.
La costruzione del grande castello, detto di San Michele dal giorno in cui presero ufficialmente il via i lavori, risale all’anno 1358, quando Nicolò II d’Este, sentendosi minacciato da una rivolta dei cittadini, esasperati da una nuova carestia e dalle restrizioni del governo, ne commissionò la costruzione all’architetto di corte, Bartolino da Novara.
La nuova costruzione sorse a ridosso della preesistente Torre dei Leoni, che venne inglobata nel nuovo edificio. Durante il regno di Ercole I (1471-1505), figlio di Nicolò II, il castello subì numerosi interventi soprattutto a livello decorativo, sia nelle parti interne che in quelle esterne. Nello stesso periodo vennero svolti importanti lavori di ampliamento lungo la direttrice che dalla vecchia struttura arrivava ai locali vicino alla Torre dei Leoni. Non solo, ad Ercole I va attribuito anche l’ampliamento delle mura cittadine, la famosa Addizione Erculea, che cambiò totalmente l’assetto urbano e collocò il castello al centro della città.
Nuovi ed importanti interventi si ebbero a partire dal 1534, quando Ercole II, succeduto al padre Alfonso I, li commissionò all’architetto e pittore Girolamo da Carpi, che trasformò definitivamente il castello in una vera e propria dimora principesca.
Nel 1570 un violento terremoto colpì la città e danneggiò il castello, che fu fatto restaurare da Alfonso II. Nel corso dei restauri fu commissionato anche un importante ciclo decorativo nell’Appartamento detto Dello Specchio.
Quando nel 1597 Alfonso II morì senza eredi, gli Este furono costretti ad abbandonare il castello e a trasferirsi nel vicino ducato di Modena. Il castello passò allora sotto il controllo dello Stato della Chiesa e divenne sede dei Cardinali Legati e da quel momento ebbe inizio la dispersione delle opere d’arte e degli arredi in esso contenuti.
Nei secolo XVII e XVIII non vi furono importanti interventi che ne modificarono l’aspetto.
Nel 1796 il castello fu occupato senza subire particolari cambiamenti dai Francesi di Napoleone e di seguito, nel 1813, dagli Austriaci vittoriosi. A partire dal XIX secolo, e fino all’annessione di Ferrara al Regno d’Italia, lavorarono al castello numerosi pittori che lo decorarono secondo gli stilemi del gusto ottocentesco. Il castello passò quindi al Demanio del Regno d’Italia e nel 1874, in seguito ad un’asta pubblica, alla Deputazione Provinciale, che lo destinò per quasi tutto il XX secolo a edificio di rappresentanza e sede di istituzioni statali ed enti locali.
È opinione ormai consolidata che il castello sia sorto su un originario sito fortificato sannitico, seppur documenti certi d’archivio evidenziano una presenza fortilizia solo dall’epoca di Alboino, intorno al 573 d.C. Alcuni storici ritengono invece che la costruzione sia posteriore alla suddetta datazione, e cioè risalente all’epoca di Carlo Magno (810 c.a.) o a quella di Corrado il Salico (1024).
Alcune testimonianze riferiscono che con la discesa di Federico II il territorio di Pescolanciano era governato da un feudatario, Ruggero di Peschio-Langiano, che ricevette ordine dallo Svevo di rimuovere i Caldora di Carpinone, smantellando il loro castello e di assediare Isernia e quei feudi ostili a re Federico. Tale spedizione fu di sicuro organizzata nel fortilizio allora esistente e da esso prese le mosse nel 1224. Il feudo, confinante col vicino borgo di S.Maria dei Vignali, abbandonato dopo il terremoto del 1456, era attraversato da un importante nodo di comunicazione, che collegava le alte località dell’Appennino centrale abruzzese con quelle costiere del “Tavoliere di Puglia”.
Il castello di Pescolanciano, arroccato su uno sperone di roccia ai piedi del monte Totila, sotto il quale si sviluppò il borgo medioevale con le sue mura perimetrali con accessi all’abitato tuttora visibili, assolse a questi compiti di difesa e ospitalità sia sotto i feudatari Carafa che sotto gli Eboli sin dal XIII secolo. Queste secolari funzioni del borgo e del suo maniero ricevettero “nuovo impulso” con l’avvento di nuovi feudatari. Il feudo di Vignali e Pescolanciano fu tra il 1576 e il 1579 alienato da Andrea d’Eboli o sua nipote Aurelia a Rita Baldassarre, moglie di Giovanni Francesco d’Alessandro, dell’illustre Casato napoletano del Sedil di Porto che conta tra i suoi ascendenti un Templare Guidone, crociato in Palestina nel 1187, valenti ambasciatori del Regno Angioino e Aragonese, nonché l’illustre giurisperito-umanista del XV secolo, Alessandro d’Alessandro, discepolo del Fidelfo ed autore dei “Dies Geniales”. La baronia di “Pescolangiano” con i suoi feudi rustici limitrofi divenne ducato nel 1654 sotto il sesto barone Fabio Jr.(1628-1676) di Agapito (1595-1655). A questo personaggio si fanno risalire i primi lavori di abbellimento, ampliamento e di consolidamento della struttura fortilizia, che fino ad allora doveva essere stata composta da una torre mastio ed una cilindrica, nonché da un corpo a “bastione” merlato a “scarpa”. Al citato personaggio e suo padre si attribuiscono una serie di interventi di modifica dell’originaria configurazione del castello. L’ingresso, in principio presso la torre mastio lato nord-est, al quale si accedeva probabilmente utilizzando scala retrattile, venne chiuso e riaperto con ponte levatoio, finito nel 1691. Il cortile esterno, precedentemente a gradoni rocciosi, fu fatto spianare in questo periodo e sempre a tale periodo risalgono le costruzioni dette “pertinenze”, tra cui la “guardiola” con il suo balcone seicentesco arabescato. Fu anche costruita una chiesetta gentilizia al centro del fortilizio, i cui lavori di arricchimento con marmi intarsiati, decorazioni a stucco e dipinti vennero ultimati nel 1628. Il luogo sacro, per volere del duca Fabio Jr., ospitò dal 1673 alcune reliquie del corpo del martire cristiano S.Alessandro di Bergamo, pervenute da Roma con bolla papale e celebrate con antico rituale.
Le sezioni regionali dell’Istituto
L’Istituto si articola in Sezioni. Esse, autonome nelle attività nel loro ambito, promuovono conferenze, seminari, visite di studio, attività di ricerca ed altre iniziative di promozione culturale del patrimonio castellano delle rispettive regioni di appartenenza
Nomenclatura Castellana
Un viaggio attraverso le parole che raccontano le parti di un castello,
dall’avamposto sino alle vedette
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Mercoledì 17 settembre 2025 alle ore 15.30, in riunione telematica, si è riunita la Commissione del XXVIII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate per valutare le tesi pervenute alla segreteria generale dell’Istituto e inviate ai commissari per le loro valutazioni.
La commissione, composta da Fulvia Caffo, Renato Morganti, Simonetta Minguzzi, Michaela Stagno D’Alcontres, Franco Valente, Giusy Villari e presieduta da Vittorio Foramitti ha esaminato le 24 tesi presentate ed ha valutato attentamente tutti i lavori in relazione all’attinenza al tema proposto dal bando, alla qualità complessiva ed alla originalità delle ricerche.
ISTITUTO ITALIANO DEI CASTELLI
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“I LUNEDÌ DEI CASTELLI”
Ciclo seminariale online sulle architetture fortificate a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
Dal 29 settembre al 1 dicembre 2025 – seconda edizione
Sono aperte le iscrizioni al ciclo seminariale “I lunedì dei Castelli”, un appuntamento serale che si svolgerà in autunno per quanti vorranno avvicinarsi al variegato mondo delle fortificazioni.L’obiettivo del corso è fornire ai partecipanti una prima chiave di lettura per la corretta conoscenza del vastissimo patrimonio di architettura difensiva ancora oggi presente sul territorio nazionale e che costituisce una componente fondamentale dei Beni Culturali Archeologici ed Architettonici. Il ciclo seminariale, che si svolgerà online su piattaforma Zoom Meeting, sarà articolato su 10incontri, a cura di docenti delle università italiane esperti sulle specifiche tematiche, di membri del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli nonché da funzionari delle soprintendenze.Tra i temi trattati: le fortificazioni in epoca classica, con approfondimento del caso paradigmatico di Pompei; l’architettura difensiva normanno-sveva in Italia meridionale tra XI e XIII secolo; il cantiere del castello medievale; il sistema dei castelli viscontei in Lombardia; le artiglierie nevrobalistiche e la rivoluzione della polvere da sparo, tecniche che modificarono la prassi ossidionale a partire dal XIV secolo; le trasformazioni dei castelli in Italia centrale e nel Mezzogiorno nella seconda metà del XV secolo (fase dell’architettura militare di Transito); la fortificazione cd. “alla moderna” caratterizzata dall’introduzione della traccia all’italiana (fronte bastionato) che segnerà l’evoluzione dell’architettura militare per circa tre secoli; le fortezze veneziane dello “Stato di Terra”; i grandi forti di sbarramento in Piemonte tra XVII e XVIII secolo (Exilles, Bard, Demonte, La Brunetta, Fenestrelle); la scuola militare austriaca e il caso dei forti di Verona e del Quadrilatero. Uno straordinario percorso rivolto a tutti coloro che voglionoapprofondire la conoscenza dell’affascinante ed immenso patrimonio di architettura difensiva della nostra nazione, nonché agli operatori culturali, studenti, architetti ed ingegneri. Per iscriversi, inviare una e mail a corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it e sarà trasmesso il modulo da compilare.
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Segreteria scientifica: prof. arch. Marina Fumo, arch. Luigi Maglio, arch. Fiorenzo Meneghelli, dott. Leo Donnarumma. Info ed iscrizioni: corsocastellologia@istitutoitalianocastelli.it
Premio di Laurea
sull’Architettura Fortificata
Istituito dall’Istituto Italiano Castelli negli anni ’90, il Premio di Laurea sull’Architettura Fortificata giunge nell’anno 2025 alla XXVIII edizione
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