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Giornate Nazionali dei Castelli 2018

Giornate Nazionali dei Castelli 2018

dal 19 Maggio al 20 Maggio 2018
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Le attività regione per regione:

 

NORD ITALIA

Lombardia
Piemonte-Valle D’Aosta
Liguria
Veneto
Trentino Alto Adige
Friuli Venezia Giulia

CENTRO ITALIA

Emilia Romagna
Toscana
Marche
Abruzzo
Umbria
Lazio

 

SUD ITALIA E ISOLE

Campania
Sicilia
Sardegna
Molise
Basilicata
Puglia
Calabria

19 regioni coinvolte, oltre 33 siti (spesso intere intere cittadelle fortificate o grandi comprensori e vallate) animati da visite guidate gratuite, presentazioni di libri e tavole rotonde, incontri, concerti: questi i numeri delle Giornate Nazionali dei Castelli 2018, giunte alla 20ma edizione e fissate per sabato 19 e domenica 20 maggio 2018, a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli, Onlus a carattere scientifico
fondata nel 1964 da Piero Gazzola le cui sedi regionali sono presenti in tutte le regioni italiane.

Scarica il programma completo:

Lombardia – torna su

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Nome del sito: LA città fortezza DI BERGAMO, SITO UNESCO 2017

Epoca di costruzione: XVI secolo

Proprietà: demanio, comune di Bergamo e privati

 

Calendario appuntamenti:

Conferenza:

  • Sabato 19 maggio, 15,00-18,30: workshop, Sala Curò – piazza Cittadella, Bergamo Alta

“Le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Valori e criticità dei Siti UNESCO.

Il caso Bergamo”.

 

Visite guidate (gratuite e senza prenotazione):

  • domenica 20 maggio, 10,00-13,00 e 15,00-19,00: ricognizioni al castello di San Vigilio e alla cinta bastionata.

 

Compendio storico: Il circuito bastionato che recinge la porzione collinare della città di Bergamo è certamente tra le fortificazioni più note d’Italia. A questa meritata fama concorre, oltre all’intrinseca importanza dell’impianto, il fatto che l’imponente struttura si presenti sostanzialmente conservata. Questa ha poi l’elevato valore aggiunto derivante dalla qualità urbano-paesaggistica del contesto in cui è inserita ed è inoltre la fortezza più godibile e significativa dell’intera Lombardia.

La fortificazione che inanella la Città Alta ed è stata voluta dalla Repubblica di Venezia.  Prende avvio per mano del governatore generale conte Sforza Pallavicino nel 1561 e viene chiusa dall’ingegner Giulio Savorgnan nel 1588.

Complessivamente il perimetro principale è di circa 5 Km., comprende 16 elementi tra baluardi e piattaforme oltre a 4 porte urbiche, più due fortificazioni di supporto entro la cinta “magistrale” e due fuori.

E’ una “fortezza di monte”, realizzata interamente in pietra, posta a presidio del confine occidentale della Serenissima Repubblica e ora nel cuore della Lombardia.

Per il suo eccezionale valore storico, architettonico e paesaggistico dal 2017 è parte importante del sito UNESCO denominato “Le opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo”.

 

E-mail per informazioni e comunicazionicastellilombardia@gmail.com

Sito internetwww.istitutocastelli-lombardia.org

Pagina socialwww.facebook.com/istitutocastelli.lombardia

 

Nominativo e numeri telefonici dei responsabili delle Giornate Nazionali dei Castelli della Sezione (pubblico e stampa):

Arch. Gian Maria Labaa, cell. 335.8039099, Email: labaa@tiscali.it

Prof. Arch. Giulio Mirabella Roberti, cell. 348.8142915, Email:giulio.mirabella@unibg.it

Prof. Arch. Giusy Villari, cell. 320.1192239, Email: gius.villari@gmail.com

EVENTO COLLATERALE DELLA SEZIONE LOMBARDIA

 

Nome del sito: ROCCA DI PALAZZOLO SULL’OGLIO (BS)

Epoca di costruzione: XIII-XV secolo

Proprietà: comune di Palazzolo sull’Oglio

Calendario appuntamenti:

 

Presentazione e inaugurazione mostra didattica “Raccontare la Rocha Magna. Per un museo delle fortificazioni di Palazzolo sull’Oglio”  DICATAM, Università degli Studi di Brescia (corso di “Restauro Architettonico e Laboratorio”) in collaborazione con Delegazione di Brescia dell’Istituto Italiano dei Castelli e Comune di Palazzolo sull’Oglio: sabato 19 maggio, h. 10.00-12.00

 

Visite guidate alla Rocca di Palazzolo (gratuite e senza prenotazione): • sabato 19 maggio, h.14.00-16.00

 

Compendio storico: Il Castello sfruttava la caratteristica orografica del sito e rappresentava il nucleo del sistema difensivo sorto sulla sponda sinistra dell’Oglio, in antitesi alla rocha parva dell’opposto fortilizio di Mura sulla sponda un tempo bergamasca. Con una forma irregolare grossolanamente triangolare, il castello si articola in un lungo terrapieno con orientamento nord-sud interrotto da tre torri di forma circolare: la torre Mirabella, sulla quale nel XIX secolo venne costruita la torre del Popolola torre della Rivellina ed una terza torre, altrimenti detta della porta di fuori, più piccola e collocata all’esterno della cerchia difensiva cittadina.

I fossati che circondano l’intero complesso erano privi di acqua e, in caso di necessità, erano destinati ad uso agricolo. All’interno del cortile sono presenti l’edificio della guarnigione e quello del castellano che creano una cortina tra la porta e il cortile più interno al quale si accede rasentando il Mastio. La torre a pianta quadrata, dette anche torre della Salvazione, si ergeva presumibilmente con un’altezza maggiore sulle torri perimetrali ed era destinata all’ultima difesa. Il grande cortile interno ha un impianto planimetrico irregolare con al centro la cisterna d’acqua che approvvigionava la guarnigione.

 

E – m a i l  p e r  i n f o r m a z i o n i  e  c o m u n i c a z i o n i : castellilombardia@gmail.com

Sito internetwww.istitutocastelli-lombardia.org

Pagina socialwww.facebook.com/istitutocastelli.lombardia

Nominativo e numeri telefonici dei responsabili delle Giornate Nazionali dei Castelli della Sezione (pubblico e stampa):

Prof.ssa. Giusi Villari, cell. 320.1192239, Email: gius.villari@gmail.com

 

 

Piemonte-Valle D’Aosta  – torna su 

 

Nome del Sito: GRINZANE CAVOUR

Epoca di costruzione: secc. XIV-XV

Proprietà: pubblica

Giorni di apertura durante le Giornate: 19-20 Maggio 2018

Orari visite guidate gratuite (su prenotazione): 9.30-19.00

 

Compendio storico: Signori de Grinzaneis, gravitanti nell’orbita del comune di Alba, sono attestati localmente dalla metà del sec. XII. Alla loro iniziativa può essere ricondotta la torre centrale, a base quadrata, cui si aggiunsero nei secoli finali del medioevo gli edifici che compongono il complesso tuttora visibile: il palacium su quattro livelli, a nord, e la manica dirimpetto, con le due torrette pensili angolari.

Entrato a far parte dei domini dei marchesi di Monferrato nel 1435, il luogo passò ai Savoia nel 1631. Nel 1815 i Benso di Cavour acquistavano il complesso con le terre dipendenti e il conte Camillo, sindaco del paese dal 1832 al 1849, favorì lo sviluppo dell’attività enologia. Oggetto di un restauro per il centenario dell’Unità d’Italia che ha tentato di ricomporne l’assetto tardomedievale, il castello ospita dal 1971 l’Enoteca regionale del Barolo ed è oggi una delle componenti del sito Unesco Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.

 

La sezione Piemonte-Valle d’Aosta ha collaborato per le GNC 2018 con:

Fondo Storico “Alberto Fiore”

Associazione Culturale Antonella Salvatico – Centro Internazionale di Ricerca sui Beni Culturali

 

 

E-mail per informazioni, comunicazioni, prenotazioni visite gratuiteenrico.lusso@unito.it

Cellulare: 348.1686234

 

Sito internethttp://www.castellogrinzane.com/it/homepage

 

Facebookhttps://it-it.facebook.com/Istituto-Italiano-dei-Castelli-Piemonte-e-Valle-dAosta-1539526689677275/

 

 

 

Liguria  – torna su 

 

Nome del sito: Fortezza di Sarzanello

Anno di costruzione: 1494 – 1502

Località: Comune di Sarzana (SP)

Giorno di apertura per visite guidate gratuite su prenotazione:  19 – 20 Maggio 2018

Pagamento  biglietto di ingresso  Intero   € 4,00   Ridotto  € 3,00    Gratuito  bambini sotto i sei anni

 

Orario: 0.30 – 13.00 e 15.00 – 19.00  L’ultimo ingresso è consentito fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura indicato

 

Compendio storico: Sarzanello è la più rappresentativa fortezza della passata grandezza della città di Sarzana.

Progettata dagli architetti di Lorenzo de’Medici e terminata nel 1502 dai genovesi, si erge in  posizione strategica per proteggere il territorio circostante.

Alle pendici della collina l’imponenza della fortezza si nasconde alla vista, ma raggiuntone il  cancello d’entrata, svela una forma triangolare che, col rivellino, dà origine a un rombo provvisto di 3 torrioni.

Una volta nel  mastio,  si possono visitare la cucina con un forno e un pozzo, che ancora oggi riceve l’acqua dalla cisterna e, al piano superiore, la stanza del Camino.

Giunti al camminamento di ronda della torre,  si gode di una vista panoramica dalla costa toscana di Livorno fino al Golfo dei Poeti, abbracciando l’intera val di Magra e le cime delle Alpi Apuane.

Si può scendere fino alle prigioni e ai sotterranei; una galleria percorre il perimetro della fortezza, interrotta solo dalla Santa Barbara.

Lo spessore delle mura raggiunge i 3 metri o più. Ciò ha permesso alla Fortezza di resistere a una bomba  della seconda guerra mondiale.

 

Recapiti per la prenotazione delle visite guidate: Tel:  0187 622080 – 370 3433951

Sito internet http://www.fortezzadisarzanello.com/

Referente della Sezione Liguria dell’Istituto Italiano Castelli per la stampa: Matilde Giletta  334 3002129

Emailgiletta.matilde@gmail.com

 

 

Veneto  – torna su 

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La Laguna delle Meraviglie

Nome del sito: Forte Monte Tesoro

Anno di costruzione: 1905-1911

Località: Comune di Sant’Anna d’Alfaedo ( Verona)

Giorno di apertura per visite guidate gratuite su prenotazione: 20 maggio 2018

Orario: 10-16

Compendio storico: Il Forte Monte Tesoro fu costruito dal genio militare italiano tra il 1905 e il 1911. Esso costituisce il modello di forte corazzato, con murature in pietra e calcestruzzo e cannoni girevoli a 360 gradi posti in cupole d’acciaio, che fu poi realizzato in tutto nell’arco alpino. Rimasto area militare fino agli anni ’80 è stato nel  2014 ceduto, grazie al federalismo culturale, dal Demanio dello Stato al Comune di Sant’Anna d’Alfaedo in base ad un programma di valorizzazione approvato dal MIBACT.

Su un’area boschiva di 154.640 mq. sono presenti il forte, le caserme ed altri edifici di servizio costituendo un insieme di grande valore sotto il profilo storico, architettonico e paesaggistico.

Dalla sommità del forte si può ammirare a 360° un paesaggio che spazia dalla Pianura Padana al Lago di Garda, dal Monte Baldo ai Monti Lessini con sullo sfondo l’arco alpino.

I lavori di recupero del forte si sono conclusi alla fine del 2017.

Recapiti per la prenotazione delle visite guidate: Comune di Sant’Anna d’Alfaedo (Verona) Tel. 045.7532502, Arch. Marogna email: segreteria@comune.santannadalfaedo.it

 

Sito internetwww.comune.santannadalfaedo.verona.it

Pagina facebookwww.facebook.com/istitutocastelli.veneto

Referente della Sezione Veneto dell’Istituto Italiano Castelli per la stampa: Arch. Fiorenzo Meneghelli, cell. 335.5318324

mail : arch.meneghelli@gmail.com

 

 

 Trentino Alto Adige  – torna su 

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Nome del sito: Castello del Buonconsiglio

Epoca di costruzione: Periodo I: XIII secolo (Fase I: 1238-1250; Fase II: 1290-1296); Periodo II: XIV secolo (Fase I: prima metà XIV secolo; Fase II: 1390-1400); Periodo III: XV secolo; Periodo IV: XVII secolo (Landi 2013, pp. 204-215)

Proprietà: Provincia Autonoma di Trento

Giorni di apertura durante le Giornate: 19/20 maggio 2018

Orari visite guidate: 10:00-18:00

Pagamento ingresso 10 euro (INTERO; altre tariffe visibili sul sito ufficiale)

COMPENDIO STORICO: Il castello fu costruito dal podestà Sodegerio da Tito, che resse la città e l’episcopato di Trento tra 1238 e 1255, per volere dell’imperatore Federico II (domus nova domini imperatoris, 1250). La proprietà passò poi al vescovo Egnone che dalla metà del 1255 vi rogò i primi documenti (domus nova domini episcopi, 1256). Il possesso del bene fu oggetto di contesa con i conti di Tirolo sino al 1310, poi rimase proprietà vescovile sino al 1803. Il castello, connesso alle mura wangiane di Trento, si sviluppa fra Porta Aquila e Porta San Martino. Esso è costituito da una parte medievale del XIII secolo (mura, domuscamera e Torre d’Augusto) in parte ampliata e sopraelevata nel XV secolo, e dal Magno Palazzo del cardinale Clesio (1528). La cinta bastionata del XVI secolo separa il complesso dalla città. (fonte: Landi 2013, pp. 204-215)

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con: Associazione Culturale RICERCHE FORTIFICAZIONI ALTOMEDIEVALI (www.rfa-italia.it)

Informazioni: Tel +39 0461 233770, E-mail: info@buonconsiglio.it

Sito internet: https://www.buonconsiglio.it/index.php/Castello-del-Buonconsiglio

Facebook: https://www.facebook.com/CastellodelBuonconsiglio/

Responsabile delle Giornate Nazionali dei Castelli della Sezione: arch. Giorgia Gentilini, + 39 348.8513177.

Attività speciali previste sabato 19 maggio ore 10.00-13.00  

Seminario: Valorizzazione e gestione dei castelli. Esperienze regionali a confronto tra pubblico e privato.

I castelli di proprietà provinciale in Trentino

 

dott.ssa Laura Dal Prà (Direttore del castello del Buonconsiglio Monumenti e Collezioni Provinciali)

L’attività della Rete Castelli del Trentino.

dott. Luca Gabrielli (Ufficio beni architettonici, Soprintendenza per i beni culturali di Trento)

 

La realtà del Südtiroler BurgenInstitut.

dott. Walter Landi (membro del Consiglio Direttivo del Südtiroler BurgenInstitut): il Südtiroler BurgenInstitut

 

L’esperienza della Bastia di Storo.

dott.ssa Nicoletta Pisu (Ufficio beni archeologici, Soprintendenza per i beni culturali di Trento): la Torre dei Sicconi

 

L’esperienza della famiglia Bertagnolli con castel Pietra a Calliano.

Oscar Bertagnolli (proprietario)

 

L’attività della famiglia Zani a castel Noarna, Nogaredo.

Fausto Zani (proprietario): castel Noarna

 

Il castello di CastellaltoUn castello privato affidato ad un ente pubblicoQuali prospettive?

arch. Giorgia Gentilini (Presidente dell’IIC – Sezione TAA)

 

Castel Mani. Proposte di valorizzazione

Piera Degiampietro, assessore Comune San Lorenzo-Dorsino

Monica Olivieri, ingegnere

 

Ore 14.00  Visita al castello secondo le modalità dell’ Ente

 

15.30-18.00

Iniziativa Castelli nei Libri & Libri nei Castelli

Presentazione dei libri:

Castelli medievali, 2016, autore prof. Aldo Settia

Baugeschichte: Die Burg Tirol von ihren Anfängen bis zum 21. Jahrhundert, 2017, a cura di Walter Hauser (sovrintendente ai beni architettonici del Tirolo), arch. Martin Mittermair

Moderatore: dott. Walter Landi – Südtiroler BurgenInstitut

 

Con il Patrocinio: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Provincia autonoma di Trento

In collaborazione con: associazione culturale RICERCHE FORTIFICAZIONI ALTOMEDIEVALI

Con il sostegno di: CLIMACENTER – Trento

 

 

Friuli Venezia Giulia  – torna su 

 

 

Nome del sito: Castello di Rubbia

Epoca di costruzione: XV-XVI sec. su preesistenze più antiche

Proprietà: proprietà privata

Giorno di apertura durante le Giornate Nazionali Castelli: 19 maggio 2018

Orari visite guidate gratuite su prenotazione: 10:00 – 11:00

Compendio storico: Il Castello di Rubbia (in sloveno Rubijski Grad) si trova nel comune di Savogna d’Isonzo, alla confluenza dei fiumi Isonzo e Vipacco, nelle vicinanze di Gorizia. Fu edificato tra i secoli XV e XVI su insediamenti più antichi risalenti all’età del Bronzo. I danni subiti durante le Guerre Gradiscane (1615-1618) comportarono importanti interventi che ne modificarono la costruzione originaria, conferendo al maniero un aspetto seicentesco. L’assetto è a pianta quadrata con quattro torri angolari, due seicentesche e due di epoca più antica, mentre la primitiva costruzione era munita di torri circolari. Nel corso della sua storia il Castello di Rubbia passò di proprietà a diverse famiglie nobiliari: i Della Torre, i conti Eck, gli Edling e i Coronini. Dal 1872 divenne di proprietà del barone Leonardo Bianchi di Casalanza, il quale operò importanti interventi al castello e all’intero borgo. Durante la Prima Guerra Mondiale il castello subì gravi danni. I segni della guerra e l’abbandono lo portarono in uno stato di rovina fino al progetto di recupero (1999-2013), avviato dall’attuale proprietario del castello, Venceslav Čenic. L’edificio è attorniato da un parco molto esteso, contenuto entro mura ottocentesche. La leggenda vuole che Re Riccardo I Cuor di Leone al ritorno dalla Terza Crociata, nel 1192, sia stato rinchiuso in questo castello. Nel 1563 a Rubbia soggiornò anche il predicatore sloveno Primož Trubar, che pare abbia tenuto le sue predicazioni nella cappella contenuta nella vecchia torre circolare dell’antico castello.

 

E-mail e telefono per informazioni, prenotazioni e comunicazioni: iic.fvg@gmail.com, cell. 338 584 4482

Sito intenet: https://www.istitutoitalianocastelli.it/

Facebook: https://www.facebook.com/Istituto-Italiano-dei-Castelli-Sezione-Friuli-Venezia-Giulia-651904408178643/

Nominativo e numero telefonico del responsabile delle Giornate Nazionali dei Castelli della Sezione per comunicazioni stampa e prenotazioni visite: arch. Ph.D Federico Bulfone Gransinigh – cell. 338 584 4482 (federico.bulfonegransinigh@gmail.com)

 

 

 

CENTRO ITALIA

 

EMILIA ROMAGNA  – torna su 

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NOME SITI:

 

Rocca di Vignola (MO)

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro (MO)

 

EPOCA DI COSTRUZIONE:

Rocca di Vignola:

XII – XVI secolo

Castello di Savignano sul Panaro:

X – XVI secolo

 

PROPRIETA’:

Rocca di Vignola:

Fondazione della Cassa di Risparmio di Vignola

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Privato – Diocesi di Modena e Nonantola

 

GIORNI DI APERTURA per visite guidate gratuite su prenotazione (obbligatoria):

 

Rocca di Vignola (MO)

Sabato pomeriggio 19 maggio e Domenica mattina e pomeriggio 20 maggio 2018

 

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro (MO) 

Sabato 19 maggio 2018 dalle ore 10.30

 

Compendio storico:

 

Rocca di Vignola (MO)

La rocca di Vignola è una delle fortificazioni meglio conservate ed interessanti d’Italia. Poderosa mole quadrilatera su cinque piani, con tre torri è coronata da sporti per la difesa piombante.

Un documento prova l’esistenza della Rocca a partire dall’anno 1178. Fino al XV secolo la funzione della costruzione era esclusivamente militare. Nel 1401 il nobile ferrarese Uguccione dei Contrari ricevette in dono dagli Estensi il feudo di Vignola, trasformando la rocca in sontuosa dimora.

Grazie ad attente ricerche storiche è stato possibile risalire al significato degli affreschi in gran parte databili al XV secolo che decorano alcune sale. Nella Cappella della Rocca si può ammirare il prezioso ciclo di affreschi tardogotici commissionato da Uguccione Contrari, anch’esso recentemente restaurato.

 

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro (MO) 

L’attuale struttura è la risultante di trasformazioni intervenute nei secoli dal X al XVI. L’antico nucleo abitativo, posto sulla sommità del colle, fu cinto di mura merlate e vigilato da ben cinque torri per far fronte alla minaccia dell’invasione degli Ungari. Storicamente nel 1022 la Corte di Savignano e il Castello andò in enfiteusi al Marchese Bonifacio di Toscana e quindi alla figlia Matilde. Nel 1143 passò sotto il comune di Bologna, successivamente finì sotto il diretto dominio del comune di Modena per quasi un secolo, finché nel 1299 tornò ai bolognesi. Dal 1360 la rocca era degli Estensi, e nel 1408 Niccolò III d’Este ne fece dono a Uguccione de Contrari. Passò nel 1577 ai Boncompagni, fino al 1796, anno in cui entrò a far parte del Regno Italico di Napoleone Bonaparte.

 

COLLABORAZIONE IIC Emilia Romagna con ENTI per la realizzazione delle GNC 2018:

 

Rocca di Vignola:

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

 

NUMERO TELEFONICO INFORMAZIONI:

 

Rocca di Vignola:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

3911233717

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

059/765979

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

3911233717

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

059/765979

 

E-MAIL:

 

Rocca di Vignola:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

info@castit.emr.it – castit.er@gmail.com

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

centrodidocumentazione@fondazionedivignola.it

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

info@castit.emr.it – castit.er@gmail.com

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

centrodidocumentazione@fondazionedivignola.it

 

SITO INTERNET:

 

Rocca di Vignola:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

www.castit.emr.it  –  www.istitutoitalianocastelli.it

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

http://www.roccadivignola.it/ –  http://www.fondazionedivignola.it/centro_di_documentazione/index.htm

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

www.castit.emr.it  –  www.istitutoitalianocastelli.it

Centro di Documentazione Fondazione di Vignola

http://www.roccadivignola.it/ –  http://www.fondazionedivignola.it/centro_di_documentazione/index.htm

 

PAGINE SOCIAL:

 

Rocca di Vignola:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

https://www.facebook.com/castitemr/

https://www.facebook.com/groups/iidc.emiliaromagna

https://www.youtube.com/channel/UCKsEw_e1Hra4zPalHPIO6MQ

Borgo e Castello di Savignano sul Panaro:

Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia Romagna

https://www.facebook.com/castitemr/

https://www.facebook.com/groups/iidc.emiliaromagna

https://www.youtube.com/channel/UCKsEw_e1Hra4zPalHPIO6MQ

 

NOMINATIVO E NUMERO TELEFONICO RESPONSABILI:

 

Massimiliano Righini

3394821533

massimiliarighini@tiscali.it

Giovanni Maccioni

3911233717

info@castit.emr.it – castit.er@gmail.com

 

 

 

TOSCANA  – torna su 

 

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Nome Castello: Castello dell’Imperatore (PO)

 

Luogo: Piazza delle Carceri; coordinate su google maps: 43°52’45.2″N 11°05’54.2″E

 

Epoca di costruzione: XIII secolo

 

Proprietà: 

Comune di Prato

 

Sito web: 

www.cittadiprato.it/it

 

 

L’inserimento quest’anno del Castello dell’Imperatore di Prato nelle “giornate nazionali dei castelli” per la Sezione Toscana ha un duplice significato,  al di sopra di quello culturale: è l’unica struttura fortificata medioevale che fa riferimento alla straordinaria stagione di Federico II di Svevia che tra le altre iniziative che lo caratterizzano (culturali, politiche, ornitologiche e architettoniche) è stato un grande costruttore di castelli e di fortificazioni (Lucera, Trani, Termoli, Lagopesole, Brindisi, Enna e Castel del Monte). Viene attribuita a lui l’iniziativa della costruzione di questa grandiosa fortificazione posizionata su una “motta”; sistema tipico,  non solo della cultura svevo-normanna, ma anche inglese-sassone (vichinga). Inoltre con le “semplici” e “pure” forme  delle cortine e delle torri quadrate (venustas) situate nel suo perimetro fa conoscere precisamente la tipologia dell’architettura fortificata “piombante” nei suoi stilemi, più facilmente leggibili, rappresentando un unicum non solo nell’architettura fortificata medioevale presente in Toscana, ma anche in comparazione con quella straordinaria presente in Puglia, in Sicilia  e in Lucania. I visitatori potranno esplorare l’interno del Castello e accedere ai camminamenti sommitali salendo lungo una delle due scale a chiocciola di raffinata fattura con gradini in alberese. Dai camminamenti godere un’ampia e suggestiva veduta sulla città e sul territorio circostante.

 

Orari/date: 

domenica 20 maggio 2018, mattina ore 10:00-13:00 visita libera, pomeriggio ore 16:00-20:00 visita guidata

 

Modalità di accesso: 

gratuita

 

Email del responsabile dell’evento: 

info@cittadiprato.itiic.toscana@gmail.comsegreteriacastellitoscana@gmail.com

 

Compendio storico: 

Il Castello dell’Imperatore è uno splendido esempio -unico nell’Italia centro-settentrionale- di architettura sveva dell’epoca di Federico II, realizzato dopo il 1240 su progetto di Riccardo da Lentini, sovrintendente alla costruzione di alcuni dei più importante castelli federiciani nell’Italia meridionale.

L’edificio, sorto dove sorgeva l’originario castello degli Alberti, divenne il quartier generale del vicario dell’Imperatore ed ospitò il figlio di Federico II Re Enzo ed figliastro Federico di Antiochia che proprio da Prato mosse, nel 1248, alla conquista di Firenze.

Il castello ha pianta quadrata, con lati di circa 40 metri, potenziata agli angoli da torrioni anch’essi a pianta quadrata; altre torri si inseriscono a metà dei lati.

Le robuste murature, spesse due metri e mezzo, hanno paramento regolare in alberese e sono coronate da una omogenea merlatura ‘a coda di rondine’.

Di particolare suggestione il portale d’ingresso, bell’esempio della composita cultura federiciana, con richiami alla tipica bicromia toscana romanico-gotica, al gotico con i capitelli sormontati da leoni ed alla cultura classica con i due semipilastri che sostengono il coronamento a timpano.

Negli ultimi decenni, dopo secoli nei quali il Castello fu adibito a molteplici usi, il Comune ha realizzato interventi di restauro che hanno ricostituito l’immagine e l’aspetto originari dell’edificio, rendendolo fruibile al pubblico.

 

Collaborazioni IIC Sezione Toscana con gli ENTI per la realizzazione delle G NC 2018: 

Comune di Prato -Servizio Promozione Economica e Intercultura- e Chora Società Cooperativa di Prato

 

E-mail informazioni: 

info@cittadiprato.itiic.toscana@gmail.comsegreteriacastellitoscana@gmail.com

 

Sito internet informazioni: 

www.cittadiprato.it/itwww.istitutocastelli-toscana.orgwww.istitutoitalianocastelli.it

 

 

 

 

 

MARCHE   – torna su 

 

 

Nome Siti: Centro storico di Caldarola e esterno Castello Pallotta in Provincia di Macerata

Epoca di costruzione: seconda metà del IX secolo, poi trasformato alla fine del 1500

Proprietà: Eredi della famiglia Pallotta

Giorno di apertura durante le Giornate con visite guidate gratuite senza prenotazione: domenica 20 maggio 2018 Orari: 11.00 – 13.00

 

Compendio Storico: Caldarola è un comune italiano di 1.780 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche. Il paese è risultato fortemente danneggiato dalla sequenza sismica del 2016/17 “Amatrice – Norcia – Visso”, soprattutto dalle scosse del 26 ottobre e del 30 ottobre 2016, che hanno rovinato in maniera irreparabile gran parte del patrimonio storico e gli edifici scolastici.

L’edificio più importante è il castello, edificato intorno alla seconda metà del IX secolo sulle pendici del colle Colcù e successivamente modificato verso la fine del Cinquecento grazie alle intenzioni del cardinale evangelista Pallotta di volerla adibire a propria residenza estiva apportandone migliorie in stile rinascimentale per celebrare il prestigio dei Pallotta che ha annoverato ben quattro Cardinali nella propria famiglia. Ospitò fra gli altri il pontefice Clemente VIII e la regina Cristina di Svezia. Caldorola è stata fortemente lesionata dal sisma del 2016 e pertanto tutti i monumenti saranno visitati solo dall’esterno e con la massima cautela essendo ancora oggi la gran parte del centro storico interno alla zona rossa che indica l’area inagibile

 

Informazioni, informazioni stampa:

 

Presidente dei Castelli, sezione Marche – Avv. Marco Grandi – 335 8257846, marcograndi@hotmail.it

 

Ufficio stampa locale:

Fabio Girolimetti

Email: fabio@nerosubianco.tv

Telefono sede: 071/7927006

Cellulare: 335/452430

 

Sito internethttp://www.castellopallotta.com

 

 

Abruzzo  – torna su 

 

Nome siti: “ L’ALVEO DEL FUCINO E I SUOI CASTELLI”                                                                                                                                   circuito conoscitivo e siti di riferimento

Scurcola Marsicana, castello  Piccolomini – Orsini, oggi proprietà pubblica;  sec. xv   (VISITA)

Massa d’Albe, (Alba Fucens), castello Orsini xv, proprietà pubblica.

Massa d’Albe, (Alba Fucens) , torre d’avvistamento, oggi abside di S Nicola, proprietà curiale

Massa d’Albe,(Alba Fucens),  c hiesa  di S. Pietro, sec. XII. Restauro De Logu; anni cinquanta. Curiale (VISITA)

Luco dei Marsi, torre lacuale, sec. XI, divenuta nel tempo campanile  della parrocchiale; proprietà curiale

Trasacco, torre d’avvistamento lacuale, sec. XIV, proprietà pubblica. (VISITA)

Trasacco, chiesa madre di S. Cesidio, secolo X, proprietà curiale.

Ortucchio, castello lacuale  Piccolomini , proprietà pubblica; restauro Bulian,  sec. XV.  ( VISITA)

Venere di Pescina. Torre d’avvistamento lacuale , sec. XVI. Proprietà pubblica.

Pescina, castello lacuale  e torre d’avvistamento legate , nel sito, a casa Mazzarino; proprietà pubblica, sec. XIII.

Giorno e Orari: 20 maggio, ore 10-17

Note: le visite guidate saranno effettuate solo su prenotazione e restando in contatto telefonico. Si ipotizza l’utilizzo di un pulmino  per  evitare disguidi tra le autovetture.

Recapiti: Pino Chiarizia:  0862.24013 ; 349 3963528; giuseppechiarizia@gmail.com

 

Compendio storico:

SCURCOLA  MARSICANA. L’antica Scurcola, quella dell’incastellamento, sorgeva sul monte s. Nicola  a metri 1078 dominante  l’attuale insediamento. La rocca aveva, quale sua funzione primaria, la difesa di un ampio ambito  territoriale. In molti ritengono che l’edificio sia stato progettato  da Francesco di Giorgio  Martini per i Piccolomini . A  giudizio di Dino Palloni , grande esperto della materia, l’apparato  ossidionale  del quale fa parte l’utilizzo di casematte del tipo “alla  francese” è da ritenere di grande importanza anche sotto l’aspetto tipologico.                                                                                                                                                             Non va  dimenticato il notevole ruolo che ha avuto la nostra sezione nell’agevolare l’acquisto del castello che passò negli anni 90 da una illuminata famiglia locale al Comune di Scurcola.

ALBA FUCENS –  s. Pietro. Prestigioso monumento  coniugato ad una torre d’avvistamento posta sul fronte principale. Il tutto, caduto a seguito del sisma 1915, è rimasto a terra fino alla illuminata gestione dell’infaticabile Sovrintendente,  Prof. Raffaello  de Logu  (anni 60). Si è trattato di un restauro d’avanguardia sia sotto l’aspetto delle scelte tecniche, che nei particolari decorativi. Negli anni 80 si ebbe un devastante furto ai danni degli elementi costituivi la parte apicale dell’iconostasi.  Da osservar le mura megalitiche  italiche, la città romana, il castello Orsini e la torre di avvistamento di S. Nicola inglobata, nel tempo, dalla omonima chiesa divenendone abside.

TRASACCO – torre lacuale d’avvistamento. L’aspetto tipologico risulta di particolare interesse  essendo l’edificio a pianta quadrata  nella parte basamentale e circolare nella parte apicale. Particolarmente cospicua  è la dimensione verticale, tanto da divenire  protagonista assoluta sia rispetto  al borgo che  all’intorno ambientale.                                                                                                                                                   Chiesa  Madre  di S. Cesidio (eventuale visita)

ORTUCCHIO – Castello lacuale  Piccolomini, sec. XV; proprietà pubblica.                                                                      L’accesso era assicurato solo via acqua e da un angusto  istmo . Come afferma il Prof. Carlo Perogalli,  questo castello rappresenta una assoluta rarità nel panorama tipologico  d’Italia, venne restaurato  negli anni  90 dall’Arch. Bulian. Oggi è possibile  coniugare la presenza del manufatto sia rispetto al borgo che al lago, prosciugato  notoriamente dai Torlonia.

 

 UMBRIA – torna su 

 

 

 

Nome del Sito:  PALAZZO CESI- Acquasparta (TR)

Epoca di costruzione:  Alto medioevo, ricostruito nel XVI secolo

Proprietà: Università degli Studi di Perugia-  dal 2013 in usufrutto trentennale  al Comune di Acquasparta

Giorno di apertura per visite guidate gratuite senza prenotazione: sabato 19 maggio

Orari: 11,00-13,00/ 15,00- 18,00

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con:  Comune di Acquasparta;  Ente Rinascimento ad Acquasparta; Associazione Lynks.

 

Email e cellulari per eventuali informazioni:  i.nardi50@gmail.com 3474135100/ 3356660222/ 3473307318

Sito internetwww.ilrinascimentoadacquasparta.it / www.comune.acquasparta.tr.it

Facebook: La festa del Rinascimento

Responsabile stampa delle Giornate Nazionali della Sezione Umbria: prof. Isabella Nardi Mannocchi 3473307318

 

Compendio storico: Il Palazzo Cesi di Acquasparta, riconducibile alla tipologia costruttiva del “palazzo fortificato”,  a partire dal XVI secolo fu dimora di una illustre e prestigiosa famiglia umbro-romana e sede, nei primi anni del XVII sec. dell’attività scientifica del duca Federico II Cesi e della  Accademia dei Lincei, da lui promossa. Acquasparta, già nota in epoca romana per la virtù delle sue acque  bicarbonato-calciche (Ad Aquas Partas) fu incastellata, secondo la tradizione, nell’Alto medioevo dopo che i Longobardi nel 713 ebbero rasa al suolo  la vicina Carsoli. Nel X secolo entrò a far parte delle terre Arnolfe, una porzione di territorio tra il ramo occidentale della via Flaminia e la valle del Serra, infeudato  nel 906 da Ottone I ad Arnolfo, che mantenne per secoli uno statuto feudale,  anche all’interno dello Stato della Chiesa. Dopo essere appartenuto alla famiglia degli Atti, alla municipalità di Todi e alla Camera Apostolica, nel 1540 il feudo di Acquasparta fu ceduto per permuta da Pier Luigi Farnese, che aveva acquisito quelle terre nel 1537 dalla Camera Apostolica, a Isabella Liviani, figlia di Bartolomeo di Alviano, moglie di Gian Giacomo Cesi, in cambio di Guardea e della quarta parte di Alviano. Intorno al 1556 il cardinale  Federico Cesi avviò, sui resti dell’ antico castrum della famiglia degli Atti, distrutto nel corso della guerriglia secolare tra gli Atti e i Chiaravalle di Canale, rissosa famiglia ghibellina un esponente della quale, Altobello, nel 1500  fuggì ad Acquasparta dove incontrò una morte atroce, la costruzione della splendida dimora cinquecentesca che, secondo alcuni studiosi, conserva nella sua articolata struttura le torri, unici elementi superstiti della fabbrica precedente. Con questo si intenderebbero spiegare, almeno parzialmente, alcune incongruenze dell’edificio.

 

 

LAZIO – torna su 

 

Nome sito: Castello della Cecchignola

Epoca di costruzione: periodo romano, rintracciabile nella base della Torre principale – periodo medievale – Barocco oltre a fasi relative al XIX secolo.

Proprietà: privata, Professore Architetto Dario Del Bufalo

Giorno dell’apertura durante le Giornate Nazionali: domenica 20 Maggio 2018

Orari visita guidata gratuita su prenotazione: 10:30 estensibile a richiesta

Compendio storico: Oggi, dopo tre anni di intensi e complessi restauri, curati dal Professore Arch. Dario Del Bufalo, il Castello della Cecchignola è tornato ai fasti del passato mantenendo inalterate le caratteristiche architettoniche.
Il primo documento che contiene notizie del Castello è una bolla del 1217 di Onorio III Savelli e ne attribuisce la proprietà al monastero di S. Alessio.
Nel 1498 è di proprietà del Cardinale Bessarione e di seguito passa di mano in mano. Nel 1617 i Borghese l’acquistano dai Barberini e proprio in questo periodo verranno realizzati considerevoli lavori di risistemazione, non solo del complesso ma anche del grande parco circostante bonificandolo e definendo il laghetto esistente.
Il Castello, oggi, è sede di diverse Associazioni culturali, di una Biblioteca specializzata in arte lapidea e sede dell’Università dei Marmorari di Roma.

Numero Telefonico del sito: 06 51530801

E-mail:info@dariodelbufalo.it
Sito internet: www.castellodellacecchignola.it

 

 

 

SUD ITALIA E ISOLE

 

CAMPANIA – torna su 


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EVENTO PRINCIPALE

 

Nome del Sito: Castello di Montesarchio (BN)

Epoca di costruzione: XI – XVI secolo

Proprietà: MiBACT

 

Giorni visite guidate gratuite senza prenotazione: sabato 19 e domenica 20 – maggio

Orari: ore 10 – 13

 

Compendio storico:  

Il Castello di Montesarchio é parte di un complesso bipolare di strutture difensive, comprendente  tratti di mura, resti di bastioni e la torre cilindrica con falsa braga a mandorla rafforzata da bastioni semicilindrici, che sembrerebbe derivare da schemi progettuali di Francesco di Giorgio Martini. Sorge sul crinale di un’altura dai fianchi ripidi che necessitava di essere presidiata sulle due estremità per evitare che gli assedianti potessero impossessarsi di una pericolosa postazione strategica. Sul lato Nord-Ovest del colle fu elevato un  basamento in grandi blocchi calcarei, squadrati e allineati in tre ordini sovrapposti che, probabilmente, è il frutto di reimpiego di materiali preesistenti in loco e costituisce il supporto del forte, il quale, a sua volta, è protetto da tale lato da un bastione poligonale dotato di due ordini sovrapposti di batterie collegati ai depositi di munizioni da elevatori. Sul fronte opposto l’entrata alla corte interna era protetta da una casamatta a tre livelli con merloni di coronamento che fiancheggiava un ponte levatoio, poi sostituito da un pontile in muratura. Al di sopra dell’ingresso si trovano anche delle caditoie. Il forte si sviluppava originariamente su due piani, ma la disposizione interna ha subito notevoli trasformazioni essendo stato adibito successivamente a prigione, funzione che ha mantenuto fino al Novecento.  Di recente è stato restaurato e adibito a museo archeologico di Caudium.

 

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con: Polo Museale Campano (MiBACT) – le visite guidate saranno effettuate anche in collaborazione con istituti scolastici superiori nell’ambito dell’alternanza scuola – lavoro

Email e cellulare per informazionicastellicampania@virgilio.it | 333 6853918 –   329 2660592

Sito internetwww.castcampania.it

Facebook: www.facebook.com/groups/44649890913/

Responsabile ICC Campania: arch. Luigi Maglio – 333 6853918

EVENTI COLLATERALI

 

Napoli

Sabato 19- domenica 20 maggio

Ore 10 – 13,30 Apertura straordinaria della sede dell’Istituto Italiano dei Castelli a Castel dell’Ovo, con proiezioni video non stop su Castel dell’Ovo e sui i castelli di Napoli; visita alle mostre fotografiche  sui castelli di Napoli e della Campania –  – visite guidate a Castel dell’Ovo a cura del gruppo giovani dell’Istituto Italiano dei Castelli –

 

Provincia di Napoli

Sabato 19- domenica 20 maggio

Ore 10   – visita guidata alle mura di Sorrento – a cura dell’arch. Antonio Amitrano

Info e prenotazioni: arch. Antonio Amitrano  tel.   349 6063254 – architetto.amitrano@virgilio.it

 

Provincia di Avellino

Venerdì 18 maggio – Biblioteca provinciale di Avellino, ore 17,00

Presentazione del nuovo Quaderno AF edito dalla sezione Campania dell’istituto Italiano dei Castelli “Sistemi fortificati in Campania: i castelli”

Info e prenotazioni: arch. Giuseppe De Pascale tel. 3336636614 – archdepascale@alice.it

 

Provincia di Caserta

Sabato 19- domenica 20 maggio

Visite guidate al borgo ed al castello di Marzano Appio  – mostra sui castelli in Terra di Lavoro

ore 10 – 11.30

Info e prenotazioni: arch. Gennaro Farinaro  tel.  338 4226054 – gfarinaro@yahoo.it

 

Provincia di Salerno

Sabato 19- domenica 20 maggio

Ore 11 – Visita guidata al castello di Agropoli – a cura del dott. Antonio Capano e di Maria Rosaria Villani

Info e prenotazioni: dott, Antonio Capano tel. 339 8605936 – acapano50@libero.it

Ore 11 – Visita guidata al castello di Castellabate – a cura dell’arch. Giuseppe Ianni e del prof. Gennaro Malzone

Info e prenotazioni: arch. Giuseppe Ianni  tel. 338 9084330 –  architetto.ianni@alice.it

 

 

 SICILIA  – torna su 

 

 

Sito 1: Chiesa Fortificata dei S.S. Pietro e Paolo d’Agrò

Localizzazione: Casalvecchio Siculo, Contrda S. Pietro/Torrente Agrò 98032 Coordinate 37°56’49.44” 15°18’30.9” E / 37.947068°N 15308582°E37.947068; 15.308582

Compendio storico: La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al 560. Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e ricostruita nel 1117 da Ruggero II, come presidio della Valle d’Agrò; il tempio fu eretto dal monaco basiliano Gerasimo al quale il Re di Sicilia fornirà le risorse necessarie per la ricostruzione ed alcuni redditi fissi.  La chiesa dopo aver subito dei gravi danni nel 1169 a causa del fortissimo terremoto che colpì quell’anno la Sicilia Orientale, fu ristrutturata e rinnovata nel 1172 dall’architetto (capomastro) Gherardo il Franco. Da quel restauro la chiesa non subì altre modifiche ed è giunta a noi pressocchè intatta, al contrario del circostante monastero di cui rimangono solo pochi resti.

I monaci basiliani vissero in quel monastero dalla fondazione fino alla fine del 1700; in seguito la Chiesa venne completamente abbandonata fino agli anni ’60 quando fu oggetto di varie campagne di restauro conservative, riaperta al culto ed alle visite turistiche.

Calendario evento domenica 20 maggio 2018

Ore 10:00 Apertura del Monastero

Ore 10.15 Benvenuto dell’I.I.C.

Saluti: Sindaco di Casalvecchio Siculo, Marco Antonino Saetti

Ore 10:30 Storia e descrizione del sito a cura di Franz Riccobono

Ore 11:00 Frà Alessio Mandanikiotis, erede della tradizione monastica bizantina: ”Sulle orme dei basiliani”

Ore 12:00 Concerto a cura del Conservatorio Corelli di Messina

Ore 13:00 Visita Guidata

Modalità di Accesso: Ingresso Libero

Email/telefono cellulare del responsabile dell’evento:

Michaela Marullo Mh.stagnodalcontres@gmail.com  – cell. 3356116853

Maria Melia mariamelia01437@tiscali.it – cell. 3403543523

 

Sito n. 2: Castello di Spadafora

Indirizzo: Via Umberto I, 59, 98048 Spadafora ME

 

Sito Web: http://www.unplisicilia.info

 

http://www.prolocospadafora.it/

 

Date: dal 12  al 20 Maggio

 

Orari: 9 – 13; 16 – 20

 

Social Network:   

Facebook UNPLI Sicilia:  https://it-it.facebook.com/unpli.sicilia/

Facebook UNPLI Messina: https://it-it.facebook.com/UNPLI-Messina-335524909920355/

Facebook Pro Loco Spadafora:  https://www.facebook.com/ProlocoSpadafora

Instagram Pro Loco Spadafora:  https://www.instagram.com/prolocospadafora

 

Breve descrizione dell’evento di domenica 20 maggio: Mostra Fotografica “I castelli nella fotografia di Filippo Cianciafara Tasca di Cutò”. Detta mostra  è inserita nel progetto dal titolo “Vivere il territorio – Storia, tradizioni e conoscenza delle comunità locali”. Nel corso della manifestazione si svolgerà un incontro dedicato agli studenti che hanno aderito al progetto di alternanza scuola-lavoro siglato tra Unpli e Liceo scientifico Galilei Galilei. I relatori che presenzieranno e interverranno durante l’evento saranno il Prof. Franz Riccobono e la Dott.ssa Michaela Stagno d’Alcontres, autori di un libro correlato al tema dell’evento.

Modalità di accesso: Accesso libero

 

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con: UNPLI

Informazioni: info@prolocospadafora.it     p.giacobello@alice.it   presidente@unplimessina.it  Cell: 338 363 5819

 

 

SARDEGNA  – torna su 

 

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Nome del Sito: Castello di San Michele (Centro Comunale d’Arte e Cultura Castello San Michele)

Epoca di costruzione: Giudicale o primo bizantino, X-XI secolo (primo impianto) – XIII secolo – XVIII

Proprietà:  Regione Autonoma della Sardegna, in uso al Comune di Cagliari

Giorni di apertura per visite guidate gratuite senza prenotazione durante le Giornate:  19-20 maggio 2018

Orari: 10:00-13:00; 15:00-19.00

 

Compendio storico: Il castello è uno dei monumenti più affascinanti della città: situato in cima al colle omonimo, sorge nel sito dove in epoca bizantina fu costruita la chiesa di San Michele. L’edificio ha forma quadrangolare con tre torri angolari raccordate da cortine murarie. È circondato da un fossato scavato nella roccia. Nel lato orientale si ergono due possenti torri quadrate con scarpe a bugnato e sottili feritoie a difesa della porta di ingresso che era munita di saracinesca. Il primo impianto, risalente al periodo giudicale, fu completato sotto la dominazione pisana. Da residenza nobiliare a stazione radio militare, arricchito e circondato da un grande parco, è oggi un centro d’arte polivalente, sede di alcune delle manifestazioni artistiche più importanti degli ultimi anni.

 

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con: Comune di Cagliari (patrocinio)

 

Informazioni: Marcello Schirru (3404931097), Segretario dott.ssa Monica Vargiu (3400894786)

email: iicastellisardegna@gmail.com

Sito internet: https://www.istitutoitalianocastelli.it/

Facebook: https://www.facebook.com/IICSardegna 

 

Contatti stampa: Vicepresidente Marcello Schirru (3404931097), Presidente Donatella Rita Fiorino (3495505190)

 

 

 MOLISE  – torna su 

 

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Nome del Sito principale: castello d’Evoli di Castropignano (CB)

Epoca della costruzione: XI secolo

Proprietà: Mibact

Visite guidate gratuite e senza prenotazione: Sabato 19 maggio ore 9-13

Compendio storico: Il castello d’Evoli, costruito su un costone roccioso, è inaccessibile da tre lati. Il primo impianto risale ai Longobardi che si attestarono in prossimità di una precedente fortificazione sannita. Nell’XI secolo esso fu potenziato dai Normanni che ne fecero un imponente presidio sulla valle del Biferno e sul tratturo Castel di Sangro-Lucera lungo il quale si svolgeva la transumanza, attività economica vitale per la nobiltà locale.

La struttura medievale originale a pianta quadrilatera, probabilmente nel XIV secolo fu ampliata e rinforzata sul lato sud-orientale da una torre pentagonale successivamente incamerata alla base da un’ampia scarpa. Un altro corpo di fabbrica fu aggiunto nel 1683 dal duca Domenico d’Evoli che trasformò la fortezza in una dimora signorile (la data si evince da una lapide, con lo stemma della casata, innestata sul portale d’ingresso). La discendenza degli Evoli, travolta dall’eversione della feudalità (1806) e ridotta in povertà, alienò il castello nel 1821. L’edificio è stato abitato fino ai primi anni del ‘900, poi è caduto in uno stato di abbandono che ne ha causato l’inarrestabile decadenza.

Attualmente del castello restano ruderi che riescono comunque a far comprendere quale importanza abbia avuto nel passato. Di recente la Soprintendenza Architettonica del Molise ha realizzato lavori di consolidamento per evitare ulteriori crolli. Dopo la ripulitura interna e la ripristino di alcuni ambienti del piano terra, oggi la struttura del castello sembra più chiara e leggibile.

 

Svolgimento dell’evento: Conferenza tenuta dall’architetto Paola Morrone, vincitrice, lo scorso anno, del primo premio ex aequo del Concorso Nazionale indetto dall’Istituto Italiano dei Castelli per le tesi di laurea di argomento castellano. Paola Morrone esporrà ai convenuti la sua tesi di laurea con le proposte per un possibile riuso del castello d’Evoli di Castropignano. Subito dopo ci sarà la visita guidata dell’antica fortificazione che, sebbene si presenti ancora come un rudere, è stata sottoposta negli ultimi anni a diversi lavori per fermare il degrado e per il recupero di alcuni ambienti. Da qualche anno, la Soprintendenza Architettonica del Molise ha firmato con il Comune di Castropignano un protocollo d’intesa per l’utilizzo del castello dove già vengono organizzate visite guidate, mostre, convegni e manifestazioni di natura culturale.

Date e orari visite guidate gratuite: sabato 19 e domenica 20 maggio 2018

Provincia di Campobasso

 

Il 19 e 20 maggio –  Aperti al pubblico per le visite guidate: i castelli di Termoli, Tufara, Civitacampomarano, Gambatesa, Castropignano, Campobasso, Palazzo Baronale di Macchia Val Fortore, e le Torri di Riccia e Colletorto.

Informazioni: 0874.94722 – cell. 338.296700 7 – Mail:  onope@virgilio.it

 

Torre Angioina di Colletorto – Sabato 19 maggio  – Ore 17, 00 – 19,30 – Per informazioni: 338.4503773

 

Torre di Riccia –  Sabato 19 maggio – Ore 15,00 – 19,00    Per informazioni: 0874.7170

 

Castello Monforte di Campobasso – Sabato 19 e domenica 20 – Ore 10,00 – 13,00 / 16,00 – 18,00 – Per informazioni tel. 327.4992312

 

Castello Svevo di Termoli – Domenica 20 – Ore 17 – 20  Per informazioni 339.6509535

 

Fortezza di Tufara – Sabato 19 e domenica 20 – Ore 9,00 – 13,00

 

Castello di Capua di Gambatesa con prenotazione al numero 327.853867

Sabato 19  – Ore 10,00-primo gruppo; 11,00-secondo gruppo; 12,00- terzo gruppo

 

Castello di Civitacampomarano –

Domenica 20 maggio – Ore 10,00 – 13,00 / 17,00 – 20,00 

 

Palazzo Baronale di Macchia Valfortore, con prenotazione al numero 320.4309112 –Domenica 20 maggio – Ore 10,00 – 13,00 / 16,00 – 19,00.

 

Patrocinio per le Giornate a livello LOCALE: MIBACT e Amministrazione Comunale di Castropignano

 

 

Provincia di Isernia – Evento principale

 

Nome: Castello Baronale

Comune: Macchia d’Isernia

Epoca di costruzione: Normanna

Proprietà: Privata

  • 20 maggio ore 11, 00 – Apposizione della Targa di Riconoscimento al castello di Macchia d’Isernia assegnata dal Consiglio Scientifico Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli.
  • Ore 11,30 – Breve presentazione della tesi di laurea sul castello e il borgo di Macchia d’Isernia redatta dalla dott.ssa Valentina Lancellotta. Riflessioni: Giorgio Patrizi e Franco Valente. A seguire, visita guidata del castello.

Compendio storico:L’insediamento medievale nell’area di Macchia, nato probabilmente in epoca longobarda, secondo alcuni storici prese il nome di Maccla Saracena dopo le incursioni saracene del IX secolo. Dal Catalogus Baronum si sa che il territorio di Macchia, nella prima metà del XII sec., apparteneva alla famiglia normanna dei de Molisio; in epoca sveva, Macchia fu tra i territori che dovevano partecipare alla riparazione del castello di Pietrabbondante, come risulta dallo Statuto sulla riparazione dei castelli emanato da Federico II. Nel 1342 Roberto d’Angiò ne fece dono alla moglie Sancia che lo detenne per breve tempo, giacché morì due anni dopo.

Dai documenti d’archivio della famiglia de Jorio Frisari, attuali proprietari, si evince che nel 1475 l’antica fortificazione feudale fu ampliata e trasformata in residenza signorile quando era feudatario Nicolò Caetani.
Il manufatto è oggi simile ad un poligono irregolare dove la piazzaforte normanna, che rappresenta la parte più antica dell’impianto, attraverso uno straordinario disegno unitario, in epoca aragonese, fu aggregata alla nuova zona residenziale del barone e ai locali di servizio, costruiti a ridosso del bastione scarpato che circondava il borgo.

Attualmente il Castello Baronale vive una nuova vita grazie ai proprietari che ne permettono la visita e ne consentono l’utilizzo per mostre, attività culturali e concerti.

 

Provincia di Isernia – Iniziative collaterali

 

Sabato 19 maggio e Domenica 20 maggio : Visite guidate gratuite ai seguenti castelli e monumenti: Borgo murato di Fornelli, Pescolanciano, Venafro, Macchiagodena.

 

Castello di Macchiagodena – Sabato 19 e Domenica 20 – Ore 10,00 – 13,00  – Per informazioni 3346211963

 

Castello d’Alessandro di Pescolanciano. Sabato 19  – Ingressi: In mattinata, Ore 10 – 11 – 12, un gruppo ogni ora – Nel pomeriggio, Ore 16 – 17 – 18, un gruppo ogni ora.   Domenica 20 – Ore 10 – 11 – 12, un gruppo ogni ora. Per informazioni e prenotazioni: 329.1266952.

 

Castello Pandone di Venafro –  Domenica 20 – Ore 09,00 -19,00.  Tel 0865.904698

 

Borgo murato di Fornelli – Domenica 20 – Ore 16-19 – Tel 329.5653577

 

Nel Castello di Pescolanciano è allestita una mostra con 60 pannelli raffiguranti castelli del Molise e di altre regioni italiane. Inoltre è possibile fare la visita guidata del Centro storico contattando l’Associazione Intramontes al numero 329.1266952

 

A Venafro sarà possibile visitare anche il Museo nazionale presente nel castello.

 

All’interno del castello di Macchiagodena, è presente una mostra itinerante di arte moderna che contiene riproduzioni di famosi dipinti raggruppati ed esibiti in base al movimento pittorico, che è venuto obiettivo principale della cultura e l’apprezzamento della bellezza. Il tema centrale della mostra è il REALISMO FRANCESE, corrente artistica sviluppatasi in Francia nella seconda metà dell’Ottocento e che vede in Gustave Courbet e Millet, i suoi primi esponenti.

 

Nel Palazzo Gambacorta si può visitare il Museo Civico di Storia Naturale della Valle del Fortore. 

 

Informazioni per la stampa 

Mail: onope@virgilio.it , Cellulare: 338.2967007 (Onorina Perrella – Presidente Sezione Molise Istituto Italiano dei Castelli)

 

Pagina fb: www.facebook.com/istitutoialianocastellimolise/

 

 

BASILICATA – torna su 

Nome del Sito: Castello di San Mauro Forte

Epoca di costruzione: XI-XII sec.

Proprietà: Pubblica

Giorno di apertura durante le Giornate: sabato 19 Maggio

Orari: 10.00-13.00/15.00-20.00

Visite guidate gratuite ogni ora senza prenotazione

 

Compendio storico: San Mauro Forte sorse come centro feudale verso l’XI secolo, intorno ad un cenobio benedettino, e venne fortificato dai normanni attorno al 1100 che vi eressero un castello. Furono costruite anche alte mura e porte, dando al paese il caratteristico aspetto di cittadella medievale. Il feudo di San Mauro Forte fu di proprietà della Contea di Montescaglioso nel XIII secolo, e durante l’età angioina fu sicuramente oggetto di ulteriori opere strutturali per fini di difesa del centro. Appartenne ai Del Balzo, agli Orsini, ai Sanseverino, ai Carafa, ai Colonna. Nel 1750, i nobili Lauria, Arcieri, Acquaviva e Arcieri, acquistarono il feudo al fine di sottrarre la città e le loro famiglie al giogo e al potere feudale. Dell’antico castello normanno-svevo rimane oggi solo una torre cilindrica a tre piani formati da un unico ambiente. La base della struttura è circondata da un bastione poligonale, aggiunto solo successivamente. Probabilmente, la prima fase della torre è attribuibile all’epoca primo-angioina. Si riconoscono elementi tipici dell’architettura militare medievale, rintracciabili, ad esempio, nelle feritoie per balestre o cannoniere, distribuite lungo tutta la torre, dal camminamento del bastione fino all’ultimo piano, e nei beccatelli di coronamento della struttura. La torre era protetta a ovest da un fossato di difesa, mentre a est da una rupe

 

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con: Amministrazione Comunale di San Mauro Forte

 

Informazioni: Antonio Pecci – +39 3807817889

antonio.pecci@unibas.it

 

 

 

 

Nome del Sito: Castello di Laurenzana

Epoca di costruzione: XI-XVIII (iniziato nell’anno 1000, ha subito mutazioni fino al 1700)

Proprietà: Comune di Laurenzana

 

Giorno di apertura durante le Giornate: 19-20 Maggio

Orari: 10.00-12.00/17.00-19.00

Visite guidate gratuite ogni ora con prenotazione

 

Compendio storico:

Il Castello di Laurenzana domina il paese da un’altura, sfruttando alle sue spalle un lato naturalmente e praticamente inaccessibile. Il complesso architettonico, successivo alla nascita del centro urbano, risale ai secoli XII e XIII. Nei secoli successivi sono stati effettuati molti interventi, anche radicali. La concezione difensivistica dell’epoca viene qui interpretata e tradotta alla lettera: controllo visivo inappuntabile delle vie d’accesso per un tempestivo avvistamento del pericolo, costituito soprattutto dalle bande piratesche; massimo sfruttamento degli sbarramenti naturali; presenza di torri circolari nella cinta muraria a protezione ordinaria del nucleo abitato. All’interno della cinta muraria erano presenti altre forme di difesa, che rendevano la roccaforte praticamente inespugnabile.

 

Il Castello medievale di Laurenzana si erge isolato sulla sommità di una rupe al centro dell’abitato. Espressione del potere temporale si specchia e contrappone alla Chiesa Matrice che le sorge a fianco, mentre tutto l’abitato si svolge

ai loro piedi, aderendo e plasmandosi alla morfologia dei luoghi, quasi come una concrezione naturale.

 

Collaborazione per le Giornate a livello LOCALE con:

Associazione Palio Carmelitano

 

Informazioni, prenotazioni visite guidate:

Michele Pavese, email: michelepavese92@gmail.com, cell: 3409244968

 

Sito Internethttp://www.ilcastellodilaurenzana.it/

 

 

 

PUGLIA  – torna su 

 

 

Nome sito: Castello Svevo

Epoca di costruzione: XII-XIII-XVI secolo

Proprietà: Mibact

Gestore per la tutela del castello: POLO MUSEALE DELLA PUGLIA

Indirizzo: piazza Federico II di Svevia, 4, Bari

Recapiti per il pubblico: Telefono: +39 080 5213704, Email: pm-pug.castellosvevo@beniculturali.it

Apertura: sabato 19-domenica 20 maggio 2018, ore 9-19

Visite guidate gratuite senza prenotazione: sabato 19 maggio ore 9.30

 

Programma addizionale sabato 19 maggio 2018, dalle 10.30:

Tavola rotonda: “ Il polo museale della Puglia nel sistema dei beni culturali fortificati”

 

Interverranno:

Dott.sa Mariastella Margozzi – Direttore Polo Museale della Puglia

Arch. Rosa Mezzina – Direttore Castello Svevo di Bari

Prof. Ing. Giambattista De Tommasi – Consigliere Scientifico Nazionale- Istituto Italiano dei Castelli

Prof. Ing. Nicola Costantino –  Prof. Ordinario- Politecnico di Bari

Dott. Luigi La Rocca, Soprintendente – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari

 

Compendio storico:

Fu costruito per volontà di Ruggero II il Normanno nel 1131 da maestranze saracene su resti di precedenti fortificazioni di probabile epoca romana. Il castello era costituito da quattro torri angolari quadrate, collegate da cortine a due livelli che circoscrivevano un cortile trapezoidale con due torri poligonali sui lati lunghi ed un profondo fossato. Il castello fu successivamente distrutto, insieme all’intero abitato, da Guglielmo il Malo nel 1156.

Nel 1240 Federico II di Svevia affidava il castello a Riccardo Comite e dava incarico a Guido del Vasto, provvisorie dei castelli di Terra di Bari e Terra d’Otranto, di eseguire lavori di ristrutturazione ed ampliamento.

La trasformazione federiciana interessava la valorizzazione delle torri, l’apertura sulla cortina Ovest di un portale ogivale, la cui cornice a doppia ghiera con aquila imperiale in chiave d’arco è decorata con motivi floreali e figure zoomorfe e la costruzione del vestibolo, coperto da volte a crociera impostate su colonne e paraste con capitelli scolpiti da Mele da Stigliano e Finarro da Canosa.

La fase angioina, riguardava la ristrutturazione della zona verso mare, la costruzione di un palazzo e di una cappella, l’introduzione della porta ogivale “del soccorso” e delle tre bifore incorniciate in pietra.

Adibito a funzione difensiva durante il regno degli Aragona, il castello era donato nel 1465 agli Sforza di Milano e nel 1479 a Ludovico il Moro.

Nel 1500 il ducato di Bari passava a Isabella d’Aragona, vedova di Giangaleazzo Sforza e nel 1524 a sua figlia Bona Sforza, regina di Polonia.

Le due donne trasformavano il presidio medievale in dimora fortificata potenziando la difesa sui tre lati verso terra con la costruzione del fossato e di bastioni a lancia nei vertici della cinta esterna e torri pentagonali  lungo le cortine murarie interne.

L’ingresso alla bastionatura, controllato da feritoie, era preceduto dal ponte levatoio che superava il largo fossato.

Delle quattro torri originarie attualmente ne restano solo tre visibili poiché quella del Monaco adibita a deposito di munizioni, fu distrutta da una esplosione avvenuta nel 1525.

Nel 1734, il castello passava ai Borboni e nel 1859 era destinato a caserma per la fanteria e la gendarmeria. Verso la metà del XIX secolo l’ingresso della cinta esterna veniva spostato dalla sua posizione originaria frontale al ponte, a quella attuale, nel puntone dello spigolo Sud-Ovest , sovrastato dallo stemma borbonico. Nel 1831 veniva ridotto a carcere e caserma. Dal 1937 il castello è sede della Soprintendenza

 

 

 

 CALABRIA  – torna su 

 

 

Nome del Sito: Complesso monumentale San Giovanni

 

Epoca di costruzione: Periodo normanno (1071)

 

Proprietà: Comune di Catanzaro

 

Giorni di apertura durante le Giornate (visite guidate gratuite senza prenotazione): sabato 19 e domenica 20 maggio

 

Orari: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00

 

Compendio storico: Il Complesso monumentale di San Giovanni sorge sull’ area del castello normanno voluto da Roberto il Guiscardo intorno al 1060, per divenire, nel 1071, residenza del primo Signore, Ugone Falluk. Nel XIII secolo fu presidiato dal potentissimo conte catanzarese Pietro 2 Ruffo durante gli aspri assedi a margine dei così detti “Vespri siciliani”. E’ dotato di una rete di sotterranei su più livelli. In 400 anni vide succedersi ben 25 Signori. Resistette a molti assedi, ma si cedette alla furia distruttrice dei catanzaresi nella notte del 6 giugno 1461. Con i materiali ricavati cui furono edificati la Chiesa di San Giovanni, il Convento dell’Osservanza e altre strutture ancora. Nel 1596 la Congregazione dei Bianchi di Santa Croce, realizzò un ospedale. Nel 1663 ospitò il convento dei Padri Teresiani, nell’800 le Carceri borboniche. Oggi è destinato ai grandi eventi espositivi.

 

Collaborazione della sezione IIC Calabria per realizzare le Giornate a livello locale: Associazione Storica MIRABILIA

 

Calendario eventi (a cura di Associazione Storica Mirabilia):  sia il 19 che il 20 maggio sono previste conferenze, parate in costumi storici ed escursioni speciali dalle 10.  Si segnala, inoltre, la conferenza: ‘Un salto nel tempo e nella storia: incontri speciali con i protagonisti’ Sabato 19 maggio ore 21.

 

 

Email per informazioni: assessorato.cultura@comunecatanzaro.it ; mirabilia.cz@libero.it